LA RIPARTENZA
Nuove cucine e prevenzione: il De Filippi ritrova slancio
Ammodernamenti per lo storico istituto che insegna ristorazione e accoglienza. La novità del camper di “Senologia al centro”

Spazio rinnovato e pareti decorate con foglie di ginkgo biloba, simbolo di resistenza e rinascita. Così ieri, sabato 13 settembre, l’Istituto De Filippi di Varese ha accolto studenti e istituzioni, celebrando l’inaugurazione delle nuove cucine e l’arrivo di “Senologia al Centro”, progetto che porta prevenzione e visite gratuite contro il tumore al seno.
ISTITUTO STORICO
Il De Filippi è un luogo che appartiene alla storia di Varese. Generazioni di studenti hanno imparato qui l’arte della ristorazione e dell’ospitalità. Dopo anni complessi, l’istituto sta ritrovando slancio con una nuova gestione che punta non solo a rinnovare gli spazi, ma anche a rafforzare i legami con il territorio. «Le cucine sono il motore del nostro sistema – ha spiegato il direttore generale Andrea Sinigaglia – e oggi riparte un progetto che vuole riportare il De Filippi al centro della comunità». A fare da padrino istituzionale all’iniziativa è stato il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello: «Donne al centro significa attenzione alla prevenzione, ma anche sostegno alla scuola come presidio di comunità. Non dobbiamo fermarci mai: la prevenzione vale per le donne, per gli uomini, per tutti».
IL CAMPER MOBILE
La mattinata è stata segnata anche dall’avvio ufficiale del progetto nato dal gruppo Gnodi e già attivo in altre città lombarde. Il camper mobile ha portato nel cortile del De Filippi visite senologiche, mammografie ed ecografie gratuite, dedicate soprattutto alle donne che non rientrano nei programmi di screening. «Con questa scuola è nato un rapporto speciale – ha detto Antonella Milillo, portavoce del progetto – prima la ristrutturazione delle cucine, poi la scelta di camminare insieme sulla strada della prevenzione. Un onore essere qui».
LA VOCE DELLA MEDICINA
La voce della medicina è arrivata dalla professoressa Francesca Rovera, presidente della Scuola di Medicina dell’Insubria e responsabile della Breast Unit di Varese: «Non è mai troppo presto per educare al volersi bene. Prevenzione non significa avere la malattia, ma affrontarla quando è ancora piccola e curabile. Le ragazze lo capiscono: controllarsi non vuol dire ammalarsi, ma scegliere di proteggersi».
LA TESTIMONIANZA
Accorata anche la testimonianza di Adele Patrini, presidente di Caos: «Le nostre storie escono dalla cartella clinica e diventano strumenti terapeutici e culturali. Ogni anno in Italia ci sono 60mila nuovi casi, sempre più spesso in donne giovani. Ma la guarigione supera il 95% se la diagnosi è precoce. Progetti come questo sono fondamentali». Un concetto ripreso dall’assessore regionale Giuseppe Licata, che ha parlato di «un bel connubio tra formazione e sanità, in una scuola che resta una struttura storica da valorizzare». Emozionata la dirigente scolastica Laura Borghi: «Il mestiere del cuoco o del cameriere è vocazionale e rivoluzionario. Il mio desiderio è che i ragazzi trovino il loro posto nel mondo, con competenze ma anche con consapevolezza e cura per sé e per gli altri».
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