RiVOLUZIONE
Il postino suona anche di sera
Arriva nel Varesotto la rivoluzione di Poste Italiane. Dall’1 luglio nuova organizzazione su due “linee”

Il postino suona sempre la mattina? No. D’ora in poi potrebbe arrivare anche nel pomeriggio, alla sera fino alle 19,45 e il sabato nell’intervallo fra le 8 e le 14. Arriva anche in provincia di Varese la “rivoluzione dei portalettere” che, dall’1 luglio, amplieranno il loro raggio di azione su tutto l’arco della giornata.
La nuova organizzazione, presentata ieri mattina nel centro di distribuzione di viale Belforte e concordata con i sindacati, sarà articolata su due reti distinte, ma integrate. La “Linea di base” che garantirà la consegna quotidiana dei prodotti postali e la “Linea business”, dedicata alla consegna di pacchi e prodotti di e-commerce.
Ed è proprio quest’ultimo comparto ad aver costretto Poste italiane al cambiamento radicale. Già perché, come ha ricordato Gabriele Marocchi, responsabile ingegneria per la Lombardia, se la corrispondenza tradizionale di lettere, cartoline, riviste e bollette è diminuita del 50 per cento, sta invece crescendo esponenzialmente il volume dei pacchi che, ogni anno, fa registrare un aumento in doppia cifra. «Questo mercato - ha spiegato il dirigente - è composto da clienti molto esigenti e sempre informati sul tragitto del pacco. Vogliono una consegna veloce, con un prodotto integro e portato laddove si è richiesto».
Per questo i nuovi postini saranno dotati anche di palmare, stampante e pos con cui, per esempio, sarà possibile rintracciare un cliente che non si trova, avvisarlo dell’imminente arrivo o addirittura pagare direttamente un bollettino, tramite il circuito Maestro. Insomma, il postino diventerà sempre più un «ufficio postale umano», mobile e capillare sul territorio, anche in cima al paesino più sperduto.
Assieme alle novità organizzative, si stanno definendo 45 assunzioni tramite stabilizzazione, sempre di portalettere, con cui «vogliamo dare respiro - ha aggiunto Marocchi - alla consegna della corrispondenza» che, negli ultimi anni, soprattutto a ridosso di Natale e dell’estate, aveva registrato parecchi disservizi, specialmente nell’alto Varesotto.
Ritornando ai pacchi, Poste italiane non potrà consegnare lavatrici o frigoriferi, ma gli oggetti trasportabili in un bauletto, vale a dire il “grosso” di una torta che, nel Varesotto, si dividono più o meno equamente i colossi occidentali e quelle cinesi e che, come trasporti, vede Poste italiane a un terzo del totale della quota di mercato. «In tal senso - ha aggiunto Enrico Marchese, direttore del centro varesino - adegueremo anche la nostra flotta, composta oggi da 238 motoveicoli, 84 auto, 10 furgoni e un free duck, utilizzati dai nostri 357 portalettere operanti sul territorio varesino».
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