LA DENUNCIA
«Incuria. Il parco sta morendo»
La denuncia del vicesindaco: senza manutenzione giardino e serre di Villa Recalcati rischiano di franare

«Il settecentesco parco di Villa Recalcati a Casbeno sta franando sotto il peso della mancanza di manutenzione. Erbacce, tappeti erbosi non falciati, alberi e siepi in condizioni disastrose, sporcizia ovunque».
A lanciare un accorato grido d’allarme per la storica area verde alle spalle della sede della Provincia è il vicesindaco di Varese, Daniele Zanzi.
«Negli Anni Novanta l’allora presidente dell’ente Massimo Ferrario mi aveva incaricato di elaborare un progetto di recupero botanico e storico del parco - racconta Zanzi -, progetto che mi tenne impegnato per un paio di anni. Furono completamente riprogettati tutti gli spazi verdi e gli interventi di restauro durarono oltre un anno. Lo splendido giardino fu riaperto al pubblico nel 1997 e accuratamente custodito per una quindicina d’anni».
Nelle ultime stagioni, però, l’area verde di Villa Recalcati è stata chiusa a più riprese, per essere poi resa di nuovo disponibile al pubblico dal febbraio scorso.
Il parco è stato oggetto di lavori di messa in sicurezza, attraverso abbattimenti e potature, e di pulizia generale, inoltre è stato assegnato un appalto di manutenzione da 90mila euro.
Anzi, secondo le intenzioni della Provincia, avrebbero dovuto essere riaperte anche le serre, da utilizzare per ambientarvi concerti di musica e manifestazioni varie.
«Evidentemente qualcosa è andato storto - prosegue Zanzi -. Il parco è progressivamente franato in condizioni penose. Le siepi di bosso secolari sono morte, attaccate da un parassita che è stato lasciato agire indisturbato. Le erbacce sono talmente alte che si ha difficoltà a riconoscere i sentieri. Il magnifico rosaio è scomparso. Del resto in un’area come quella sono sufficienti sei mesi di trascuratezza per andare tutto a catafascio. Ammettiamo pure la crisi, tuttavia il verde è un grandissimo patrimonio che appartiene alla nostra città e andrebbe a ogni costo salvaguardato».
«Praticamente - conclude Zanzi - ora si è in attesa di riassegnazione a un’altra cooperativa tra quelle che avevano partecipato alla gara per l’appalto. Passeranno ancora sei o sette mesi. Non ci si rende conto però che tale stasi può decretare la morte di un parco storico».
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