LA BASE RUMOREGGIA
La Lega chiede la testa di Salvini
Lo storico esponente leghista Carlo Piatti rivendica l’orgoglio varesino dopo l’elezione del presidente Mattarella

La Lega si lecca le ferite dopo l’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. E a Varese il cambio di linea di Matteo Salvini sul sostegno al capo dello Stato uscente ha aperto una ferita che solo il tempo dirà se si può rimarginare.
La base è tutt’altro che contenta dell’elezione di un personaggio di enorme valore istituzionale. ma pur sempre nato e cresciuto in un mondo - quello di centrosinistra - in cui i sostenitori del Carroccio non si riconoscono per niente.
Ecco, quindi, le ragioni del malcontento. Che vanno a colpire il segretario federale, più volte a Varese negli ultimi mesi per sostenere la candidatura a sindaco di Matteo Bianchi.
A scendere in campo con decisione con un post su Facebook, allora, è Carlo Piatti, storico rappresentante leghista, militante deluso, per un attimo pure lui nella girandola dei nomi per la candidatura a sindaco, già segretario cittadino, consigliere comunale e assessore. Rilancia un post di Matteo Salvini del 29 gennaio 2015 - in occasione della precedente elezione - in cui diceva: «Il catto-comunista Mattarella presidente? Fondatore dell’Ulivo, vice di D’Alema, ministro con De Mita. È giudice di quella Corte costituzionale che ha fregato agli italiani il referendum per cancellare la Legge Fornero. Alla faccia del “nuovo”… Se Berlusconi e i suoi lo votano, cosa diranno ai loro elettori? Mattarella non è il mio presidente».
Ricordando questo messaggio di sette anni fa, Carlo Piatti tira le conclusioni: «Dopo questo ennesimo grande «successo» politico non è ora di mettere la parola fine?. Fiero di essere della Lega Nord-Lega Lombarda e di non avere nulla a che spartire con costui».
A buon intenditor, poche parole.
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