LA PROTESTA
La Polizia contro Massimo Pericolo
Il giovane rapper, cresciuto artisticamente a Brebbia, scatena l’ira degli agenti vestendo la divisa

«In relazione a un video in cui il signor Alessandro Vanetti (in arte Massimo Pericolo, giovane rapper varesino, ndr), vestendo una uniforme riconducibile alla Polizia di stato, si esibisce in una performance musicale - il cui testo nulla ha a che vedere con essa - l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, esprimendo il proprio sdegno per il vilipendio all’Istituzione, esprime il proprio compiacimento per l’operato della Questura di Varese che ha subito ritenuto di segnalare il fatto all’Autorità giudiziaria competente».
Così in una nota il portavoce dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti, è intervenuto in relazione a un video recentemente diffuso in rete in cui il rapper Massimo Pericolo - nativo di Gallarate ma molto legato a Brebbia - canta la canzone dal titolo “Beretta” vestendo i panni di un poliziotto.
«In un periodo storico che presenta difficoltà senza precedenti, l’accostamento della nostra uniforme a messaggi di violenza, arroganza e volgarità, rappresenta un insulto che offende non solo l’Istituzione ma, soprattutto, le donne e gli uomini della polizia che ogni giorno lavorano per il bene della collettività - ha aggiunto Lacquaniti - Auspichiamo che la magistratura possa in tempi rapidi disporre la rimozione del video e ci auguriamo che chi ha prodotto e diffuso il video in questione possa essere chiamato a risponderne anche in sede civile per il danno di immagine arrecato».
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