L’INCHIESTA
Varese: l’anarchico “No-Ponte” sceglie il silenzio
Il 32enne di Bedero si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio dinanzi al Gip. Denunciati venti manifestanti che sabato avevano protestato fuori dai Miogni

Gli amici dell’anarchico arrestato per la manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina hanno fatto inscenato una rumorosa protesta, sabato 13 settembre, davanti al carcere dei Miogni. Ma davanti al giudice per le indagini preliminari, il giovane di Bedero Valcuvia ha scelto oggi, lunedì 15 settembre, il silenzio. Il 32enne si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia con il gip Niccolò Bernardi.
La contestazione in Sicilia risale al primo marzo scorso. La manifestazione, “Carnevale No ponte” degenerò nella violenza, con danneggiamenti, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Reati per i quali il varesino è stato arrestato la settimana scorsa, insieme con altri due anarchici.
Ed è proprio davanti al carcere di Varese che una ventina di persone dei gruppi antagonisti si è data appuntamento sabato per manifestare, con cori e striscioni, la solidarietà al 32enne. Identificati dagli agenti della Squadra Volante, i partecipanti sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di manifestazione non autorizzata. E anche di fronte al Tribunale si temeva l’afflusso di manifestanti in occasione dell’interrogatorio. Per questo sono stati schierati uomini di polizia e carabinieri, ma alla fine tutto è filato liscio: nessuna contestazione, solo il rapido colloquio tra il gip e l’indagato, che ha deciso di non parlare. Ed è poi tornato dietro le sbarre, come disposto dai magistrati messinesi.
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