LA DELEGA
«La Cultura a un varesino»
Maggioranza in ordine sparso sulla delega al sindaco. E Zanzi traccia la linea

Chi sarà il nuovo assessore della Giunta Galimberti?
Che deleghe avrà?
Il sindaco terrà a sé le competenze sulla cultura, oppure no? E quando verrà sciolto il nodo?
Sono domande ancora aperte, su cui le ipotesi e le idee si sommano.
Per fare il punto della situazione ecco le opinioni di alcuni esponenti della maggioranza.
Il quadro che ne esce è abbastanza variegato. Nel senso che ognuno ha una sua ipotesi, idea e tempistica.
Per esempio il vicesindaco Daniele Zanzi, leader di Varese 2.0 sostiene come «l’importante è che il nuovo assessore sia una persona radicata nel territorio, che faccia sentire la sua voce, sia presente a tutte le manifestazioni e soprattutto sia un assessore e non un consulente. Non abbiamo alcuna pregiudiziale nemmeno all’affidamento del ruolo a un politico. L’importante è che sia una persona che conosca la nostra realtà».
Il vicesindaco Zanzi non menziona mai il dimissionario Roberto Cecchi ma, evidentemente, traccia un identikit quasi all’opposto rispetto all’ex collega di giunta dimissionario.
Luca Paris, esponente di punta del Partito democratico, uno dei nomi ricorrenti nel toto-nome di assessore, è pronto invece «a scommettere che fra fine luglio e inizio agosto, avremo la nomina. Bisogna fare in fretta perché serve un assessore presente ventiquattro ore su ventiquattro per ascoltare le associazioni e lavorare con loro. Come testimonia la frenetica attività del sindaco in questi giorni, serve una figura del genere. Mi fa piacere essere menzionato fra i papabili, il che testimonia come il mio lavoro svolto sia stato apprezzato».
Di diverso avviso Agostino De Troia, capogruppo della Lista Galimberti.
«Credo che il sindaco - afferma il consigliere - si caricherà dell’impegno dell’assessorato alla Cultura, mantenendolo ad interim, per evitare problemi sulle scelte. In tal senso, però, creerà un altro assessorato e, come gli ho scritto, la mia proposta è di far nascere un assessorato ad hoc per il turismo e lo sport. Certo, quest’ultima delega è in capo a Dino De Simone ma, con l’arrivo dell’Olimpiade invernale del 2026, ritengo sia importante creare una struttura ad hoc sull’argomento, unendola al settore turistico. Di certo noi non abbiamo rivendicato alcun posto. Ci affidiamo al sindaco, che è il nostro leader indefesso e indiscusso».
Infine Paolo Cipolat, il quale ritiene ci saranno tempi dilatati.
«In questo periodo molto frenetico - afferma il consigliere del Pd - è molto difficile focalizzarsi su una scelta così delicata e si rischia di essere frettolosi. Per me è meglio attendere le ferie, prendersi una pausa di riflessione e scegliere il nuovo assessore con la ripresa dell’attività comunale».
© Riproduzione Riservata