Varese, lavoro: gli introvabili
Al 19° posto nella classifica delle province dove le imprese hanno maggiore difficoltà a trovare alcune figure professionali

Varese si colloca al 19esimo posto nella graduatoria nazionale delle province dove c’è maggiore difficoltà, da parte delle imprese, a trovare il personale richiesto. Su 60.280 ingressi previsti nel mondo dell’occupazione, il 45,9% (quasi uno su due) è rimasto vacante, dunque la domanda non ha incontrato l’offerta. Impressionante? Più che altro singolare che esista questo fenomeno, vista anche la rilevante della disoccupazione. Ma non deve, in realtà, sorprendere più di tanto: la richiesta c’è da parte delle imprese, tuttavia le figure professionali ricercate non trovano candidati idonei. A mettere a fuoco questo scollamento è la ricerca condotta da Unioncamere-Anpa con la Cgia di Mestre. Il dato di partenza: serve un milione di lavoratori, ma non si trovano tra i due milioni di disoccupati, di cui 800 mila circa in età compresa tra i 15 e i 34 anni. L’evoluzione del fenomeno: dal 2017 a settembre 2023, l’incidenza percentuale di difficoltà di reperimento è più che raddoppiata.
DAL 21,5 AL 40,5%
Sei anni fa era solo il 21,5% degli imprenditori che faticava appunto a trovare nuovo personale, ora in media è il 40,5% (in provincia di Varese, come detto, la percentuale è molto è più alta). In testa alla classifica delle province dove questo problema è più marcato, spiccano Bolzano (52,5% di difficoltà di reperimento), seguita da Pordenone (52%9, Gorizia (48,8%) e Pavia (48,3%). In fondo alla classifica, Foggia (31,9%), Trapani (31,8%) e Vibo Valentia (31,7%).
I PIÙ RICHIESTI IN LOMBARDIA
È evidente che il fenomeno si avverte maggiormente al Nord. In Lombardia, le figure professionali introvabili sono le seguenti: personale non qualificato da adibire ai servizi pulizia di uffici ed esercizi commerciale, per i quali sono previsti 75.509 ingressi, cioè posti, col 28,5% di difficoltà di reperimento; commessi delle vendite al minuto, previsti 14.500 ingressi, difficoltà di reperimento del 22,8%; personale non qualificato addetto agli imballaggi da magazzino, con previsione 7.950 posti e difficoltà a coprirli del 16,5%; camerieri e professioni assimilate, 22.640 entrate, difficoltà al 48,3%; addetti agli affari generali, ingressi 36.580, difficoltà al 34,9%. Che cosa emerge da questi dati lombardi? Da un lato che si cercano anche, soprattutto, figure professionali generiche, e quindi non viene richiesta una particolare formazione che può non essere alla portata di tutti, e dall’altro la forte carenza di camerieri.
Dalla ricerca, viene fori anche una previsione non incoraggiante: nei prossimi anni la tendenza (difficoltà di reperimento) è destinata a salire ulteriormente. Un paradosso, come detto, che aziende e imprese comprimano la propria attività a causa della carenza di personale che non trovano e vi siano molte famiglie in difficoltà, senza lavoro.
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