IL LUTTO
L’Insubria piange Giulio Giorello
Stroncato dal Covid, il noto filosofo aveva insegnato nella facoltà di Scienze naturali

Il coronavirus non gli ha dato scampo: è morto oggi, lunedì 15 giugno, il filosofo della scienza Giulio Giorello, intellettuale poliedrico e professore anche nella facoltà di Scienze naturali dell’università dell’Insubria.
Allievo ed erede di Ludovico Geymonat - una pietra miliare - nella cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale di Milano era stato nominato, come riservato a chi fuori ruolo ha grande prestigio, professore emerito.
Giorello è morto, a 75 anni, nel capoluogo lombardo dove era nato il 14 maggio del 1945. Come lui stesso aveva spiegato in un articolo dove manteneva la consueta ironia sul Corriere della Sera, di cui era assiduo collaboratore, era stato ricoverato a causa del coronavirus per un paio di mesi al Policlinico. Finalmente dimesso una decina di giorni fa è tornato a casa con grande soddisfazione fra i suoi adorati libri. Dopo i primi giorni passati serenamente purtroppo però sono ritornati i problemi di salute. È rapidamente peggiorato - tutto fa presumere ai medici che si sia trattato di complicanze del virus anche se saranno le analisi a stabilirlo - fino a quando si è capito che non c’era più nulla da fare: tre giorni fa ha sposato la sua compagna Roberta Pelachin. Non aveva figli.
Della sua inesauribile energia sono testimonianza il lavoro che ancora svolgeva, pur a una età importante, come direttore editoriale della collana di Filosofia della Scienza per la Raffaello Cortina Editore. Scriveva, come detto, per il Corriere della Sera ed era stato presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza ed appassionato di fumetti. Mantenendo un impianto internazionale e da divulgatore - quindi comprensibile anche ai non addetti ai lavori - il filosofo, peraltro laureato anche in matematica, si occupava, tra l’altro, di neuroscienze, paleontologia, psicologia evolutiva, fisica delle particelle, mitologia, ricerca filosofica e bioetica.
Il libro ritenuto di maggior successo scritto da Giorello, era Di nessuna chiesa, un manifesto per la libertà di pensiero e di ricerca.
In un tweet il premier Giuseppe Conte ha scritto «Giulio Giorello è deceduto. Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il metodo della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L’Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine».
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