IL DELITTO DI CASBENO
Varese, Manfrinati in carcere anche per stalking
La decisione del giudice monocratico dopo che il gip aveva stabilito solo il divieto di avvicinamento alla moglie e ai suoceri. Il 40enne trasferito da Varese a Busto Arsizio

Nel 2023 il pubblico ministero chiese l’arresto di Marco Manfrinati nell’ambito del procedimento per stalking, ma il giudice per le indagini preliminari concesse solo il divieto di avvicinamento alla moglie Lavinia Limido e ai suoceri Fabio Limido e Marta Criscuolo.
Adesso, dopo quasi un anno da quella richiesta e a pochi giorni dall’omicidio di lunedì 6 maggio in via Menotti a Varese – commesso proprio violando quella misura cautelare che la famiglia Limido riteneva troppo blanda – il giudice davanti al quale è aperto il processo per atti persecutori (prossima udienza il 5 giugno) ha disposto la sostituzione del divieto di avvicinamento con la custodia cautelare in carcere.
Concretamente non cambia nulla, poiché Manfrinati è già in carcere (è stato trasferito da Varese a Busto Arsizio domenica) per l’omicidio del suocero e il tentato omicidio della moglie dalla quale si stava separando. Ma il provvedimento di Luciano Luccarelli, inevitabile di fronte alla violazione del primo firmato dal gip nel giugno 2023, «prende atto di come la misura cautelare del divieto di avvicinamento si sia mostrata del tutto sproporzionata per difetto a fronteggiare la predetta esigenza cautelare».
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