BASKET
Matt Brase lascia Varese
Il coach pronto a dire sì a Philadelphia nonostante il contratto coi biancorossi. Tentativo in extremis di trattenerlo da parte di Scola nella notte

Matt Brase non tornerà a Varese. Così almeno il coach di Tucson avrebbe comunicato al suo “pretoriano” Markel Brown nella serata di ieri, martedì 18 luglio. L’ufficialità ancora non c’è in attesa dell’ultimo tentativo effettuato da Luis Scola durante la notte, ma la strada del divorzio – a quali costi e con quali formule è tutto da definire – sembra ineluttabilmente tracciata.
OPPORTUNITA’ NBA
Troppo allettante l’opportunità di tornare nella NBA in un sistema di gioco basato sull’algoritmo, lo stesso messo in pratica con successo all’Openjobmetis. Già, perchè i Philadelphia 76Ers non sono una franchigia qualsiasi: in Pennsylvania c’è quel Daryl Moreu che aveva assunto Brase agli Houston Rockets quando Luis Scola ara ancora un giocatore della franchigia texana. E c’è quel Nick Nurse che lo aveva fatto debuttare da assistente dei Rio Grande Valley Vipers – esattamente 11 stagioni fa nel 2012/13 – prendendone poi il posto da head coach nel 2015.
TEMPI E MODI
Si può eccepire su tempi e modi: nel contratto in essere con Varese, Brase aveva una NBA escape scaduta il 30 giugno. E Luis Scola contava sul coach per le strategie di mercato, dalla conferma di Markel Brown (a questo punto fortemente improbabile) alla scelta degli altri americani mancanti. Ma si può trattenere un allenatore in forza di un contratto, che dà comunque diritto a Varese di chiedere un risarcimento (o un buyout dalla franchigia che lo vuole inserire nello staff tecnico del nuovo head coach)? Resti chi crede nel progetto e ne sposa i valori non negoziabili legati alle idee di Luis Scola. Se Brase vuole tornare in NBA, si troverà il prezzo giusto e l’OJM volterà pagina. Certo con tempistiche totalmente rivedibili, dovendo riaprire il casting per la scelta dell’allenatore con 6 giocatori già in organico e in una fase di mercato oltremodo avanzata.
AMBIZIONE
Ma inutile cercare colpevoli o retroscena fuorvianti: di mezzo c’è solo l’ambizione – legittima, pure a scapito della firma di un contratto – di Matt Brase di tornare nel massimo campionato mondiale in un club che può sfruttare appieno le sue qualità da “allenatore da algoritmo”. E Varese dovrà trovare un altro tecnico che sposi le idee di Luis Scola e sia pronto a metterle in pratica senza discuterle, come era stato abile a fare l’ormai ex coach biancorosso.
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