ELEZIONI
Varese: «Matteo, tocca a te»
I vertici della Lega puntano su Bianchi dopo gli ultimi fallimenti nella ricerca del candidato sindaco per il centrodestra

La Lega riparte da dove aveva cominciato un anno e mezzo fa: Matteo Bianchi. Al parlamentare, da poco designato anche nella Conferenza dell’Ue per il dopo Covid, è stato chiesto di candidarsi a sindaco a Varese. Nel gennaio del 2000 aveva detto sì (candidatura poi sfumata perché il partito di Salvini aveva ritenuto non necessario puntare su un big), adesso la scelta diventa più difficile, molto più tormentata.
La situazione ha preso una piega inaspettata l’altra sera quando, a tarda ora, è caduta sul traguardo la candidatura del civico Giorgio Merletti, già presidente nazionale di Confartigianato. Divergenze e addio. Merletti ha rinunciato.
A quel punto, tutto è stato rimesso in gioco. La Lega ha deciso di non esplorare più la pista di un civico di livello (anche perché altri non ce sono al momento), virando sul candidato di partito, che era peraltro una prospettiva molto accreditata. E così, ieri pomeriggio, il segretario provinciale Stefano Gualandris ha annunciato che i possibili candidati sono adesso solo due, non facendo i nomi ma ammettendo di averli indicati agli alleati nelle ultime riunioni, da remoto, della coalizione di centrodestra. Dunque, si tratta di Matteo Bianchi e di Marco Pinti. Il secondo è meno gradito ai partner del centrodestra: lo giudicano troppo “estremista” per una città come Varese dove la sfida si vincerà, anche se non soprattutto, passando dal voto dei moderati. Ecco allora che Bianchi, salviniano di ferro ma più giorgettianonel fare politica, è diventato l’ipotesi numero uno. Sarebbe stato chiamato, in giornata, dai vertici del partito per chiedergli appunto di mettersi a disposizione su Varese. Dunque, di fare un passo indietro rispetto agli attuali incarichi a Roma e Strasburgo. Come ha reagito il deputato di Morazzone? Si è preso un po’ di tempo per riflettere. Un po’, non tanto. Già oggi, la Lega auspica una risposta. Che dovrebbe essere: “obbedisco”.
Resta comunque l’opzione Pinti, caldeggiata da buona parte della sezione varesina. Certo, con Bianchi il percorso sarebbe più agevole in quanto gli alleati avevano già manifestato, oltre un anno fa, il pieno gradimento. Il parlamentare dovrebbe dimettersi da consigliere comunale di Morazzone; da Roma no, solo in caso di elezione.
Bianchi ha 41 anni, è entrato nella Lega a 15 e a 19 è stato eletto consigliere comunale a Morazzone dove sarà poi sindaco per due mandati, il secondo a furor di popolo (77% dei voti).
Tra le sue grandi passioni l’hockey su ghiaccio: è stato giocatore anche di Varese. Oggi, come detto, è la prima scelta per la corsa verso Palazzo Estense. O lui o Pinti, comunque. Gualandris, ieri, ha precisato che la scelta sulla candidatura passa al tavolo regionale del centrodestra. E dovrà essere ratificata dal segretario lombardo della Lega, Fabrizio Cecchetti. Ma lo è già visto che Bianchi è stato contattato dai vertici del partito. Il Carroccio è in pressing per convincerlo ad accettare. Se avesse iniziato la campagna elettorale un anno fa sarebbe stato diverso. Ora gli tocca recuperare in fretta. È tra gli sfidanti più ostici per il sindaco uscente del centrosinistra, Davide Galimberti.
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