LA SVOLTA
Varese, dopo Zamberletti il multibrand della moda
Lo spazio chiuso da due anni, che ha ospitato lo storico caffè varesino, potrebbe ospitare un negozio fashion

La chiusura delle saracinesche dell’ex Caffè Zamberletti a Varese potrebbe avere i i giorni contati. Nel senso che, fra poco, l’insegna della pasticceria che ha fatto la storia della città, contendendosi la palma con Pirola, potrebbe essere cambiata definitivamente. E quindi sarebbe terminata la chiusura che dura dal maggio 2020, in pieno periodo di lockdown e pandemia.
LA NUOVA FIRMA
Conclusa una storia commerciale importantissima per Varese, se ne aprirebbe un’altra. Con un’altra firma che, a sentire i bene informati, da almeno qualche settimana si fa strada. Si tratterebbe di un marchio del lusso, e comunque di un negozio multibrand che sbarcherebbe sulle rive (metaforiche) del lago di Varese provenendo da un altro lago, quello di Como. Insomma, il cambio di categoria commerciale pare cosa certa: dal cibo alla moda.
TRATTATIVE IN CORSO
Molto meno lo è, per ora, l’apertura, che potrebbe avvenire anche tra diversi mesi, se le trattative, pienamente in corso, andranno a buon fine. Mesi necessari alla ristrutturazione totale di un immobile con grandi vetrine sul corso Matteotti, il salotto buono della città, l’unica zona in cui gli affitti commerciali (per non parlare delle vendite a metro quadro), arrivano tranquillamente (e superano) i 15 mila euro mensili. Una cifra che potrebbe essere alla portata di un multibrand del lusso, pur considerando che praticamente di fronte, alle spalle del Garibaldino, si aprono le raffinate vetrine della storica boutique Baseblu, che raggruppa 390 firme ai vertici della moda, da Saint Laurent a Bottega Veneta, passando per Dior, Celine e Chloè, solo per citare qualche nome di chi ha decretato le basi del Made in Italy.
LE ALTRE VOCI
Altre voci, invece, davano per certa la presenza di un multibrand sull’esempio di H&M o Zara, quindi un low cost (che pure in corso Matteotti non manca, con Mango). Ma mentre il primo, il brand svedese, resta nel complesso dell’Iper e Zara ha la propria sede accanto a piazza XX Settembre, non pare che l’ipotesi abbia fondamento, almeno considerando un emporio che ha necessità di spazi decisamente ampi. L’ex Zamberletti, da questo punto di vista, offrirebbe tutte le caratteristiche necessarie, considerata la metratura, per creare una boutique multibrand che ormai si caratterizza anche per i corner dei marchi più prestigiosi ospitati al suo interno: una sorta di piccoli salotti nel salotto, insomma.
IL PIANO SUPERIORE
E c’è anche un altro dettaglio che farebbe propendere verso la teoria del multibrand con i nomi della moda di lusso italiani e stranieri, accessori inclusi, che sono poi quelli che “tirano” le vendite: il fatto che verrebbe riorganizzato lo spazio al piano terra ma anche quello al piano superiore. Qui per anni si sono succedute conferenze e incontri di enti e associazioni che cercavano un luogo in cui riunirsi che fosse nello stesso tempo elegante e centrale. «Lo spazio c’è, basta riorganizzarlo al meglio: un buon architetto può fare miracoli», l’opinione comune. Tanto più che l’affaccio sul corso, da sempre molto importante per l’ex caffè, sarebbe anche un atout per un negozio con le migliori firme in vendita. Se solo per donna o anche per uomo è presto per dirlo. Ultimo dettaglio, la ricerca dei commessi. Anche qui, nel salotto-vasca di corso Matteotti, pare che la ricerca sia in fase avanzata.
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