VIA SAN MARTINO
Negozi vuoti nell’ex “Montenapo”
Raffica di chiusure dopo anni di crisi e la mazzata Covid. Eppure gli affitti non sono cari

«Guardi, questa è una pagina della Prealpina». Risale alla fine degli anni Ottanta. Dipinge via San Martino come la via Montenapoleone, «o se preferite via Della Spiga», varesina.
Un accostamento forse eccessivo. Ma erano davvero altri tempi rispetto ad oggi. Già, perché la situazione post-covid di via san Martino, nell’isola pedonale, è desolante: sei negozi vuoti e uno che, si vocifera, dovrebbe abbassare la saracinesca entro la fine dell’anno.
Un bilancio insomma in rosso per questo angolo di centro storico che, all’esterno, confina con la zona del Tribunale. «La situazione è critica - commenta Daniele Lumina, titolare dell’attività di gioielli artigianali Briciole di mondo, tra le più vecchie in zona -, hanno chiuso anche la piadineria e Bagatt che era qui da trent’anni -. La crisi si sente da anni, ma devo dire che prima del covid c’erano incoraggianti segnali di ripresa. L’emergenza sanitaria è stata un colpo da ko».
C’è infatti chi, come la profumeria, ha gettato la spugna. E adesso si notano quasi di più i cartelli «affitto» delle insegne ancora in pieno esercizio. «Va anche detto - aggiunge il titolare di Briciole di Mondo - che qui il forte passaggio è al mattino per via dell’utenza che si sposta verso il Tribunale». È stato chiuso anche un negozio Tim, a dimostrazione che la crisi lì non soffia solo per boutique e food. Facendo un confronto con le altre vie o zone del centro storico, si può dire che in percentuale rispetto al numero di negozi, il maggior numero di forfait si sono registrati appunto in via San Martino. Il covid certo è stato pesante come un macigno, ma c’entra forse anche la questione dei costi, in particolare degli affitti? Non sembra. «Con 20.000 euro all’anno si può prendere in affitto un negozio qui» spiega sempre Lumina. In corso Matteotti, che è lì attaccato, a quel canone non si trova nulla. Il turnover di attività nell’«aspirante Montenapo» dell’epoca ha inoltre infiacchito la coesione che c’era i commercianti. «Sì, avevamo un comitato, organizzavamo eventi, adesso è difficile perché in alcune attività ci sono solo le commesse che non sono autorizzate a contribuire alla promozione di iniziative per l’intera zona».
E il Comune che cosa può fare per rivitalizzare questa e altre vie dell’isola pedonale? «Forse una politica per agevolare i parcheggi». E in tema di sosta, tutti in via San Martino ricordano il caso del parcheggio bunker del Tribunale che una ventina d’anni fa Palazzo Estense voleva aprire al pubblico. «Sarebbe stato un aiuto determinante per questa zona del centro storico» osserva Lumina. Ma non fu possibile: il posteggio nel ventre di piazza Cacciatori delle Alpi è rimasto chiuso al pubblico per ragioni di sicurezza (disposizioni a tutela dei palazzi di giustizia).
Futuro dunque poco confortante in via San Martino? «Al momento è così ma ci sono tutte le potenzialità per il rilancio commerciale». Difficile però evocare ancora Montenapo e via Della Spiga... soprattutto se alla moria di negozi si aggiunge il problema del degrado notturno.
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