LA RIQUALIFICAZIONE
Palazzo Estense: 400mila euro d’infissi
Al via l’intervento di restauro dei serramenti di cui molti risalgono al ‘700

Palazzo Estense verrà sottoposto a un’ampia operazione di restauro che riguarderà un aspetto in particolare, quello dei serramenti.
Un intervento che ha un significato più ampio, poiché investe ciò che illumina e dà luce a Palazzo Estense.
Da anni se ne parla, ora è tutto pronto, il progetto definitivo è stato approvato. Basta passare davanti al municipio in via Sacco per rendersi conto del numero incredibile di vetri, persiane ed infissi.
Basta entrare nel Giardino e guardare verso il cortile d’onore per essere catturati dalla maestosità dell’edificio storico e delle diverse caratteristiche dei suoi serramenti, in doppia fila tranne che nella parte centrale, tre piani lungo via Sacco, che diventano due, per il lungo porticato, sul fronte centrale prospiciente i giardini.
L’operazione costerà oltre 400mila euro. «I fondi sono in parte regionali e in parte statali, li abbiamo cercati con oculatezza come per altri grandi interventi - spiega l’assessore Andrea Civati - e permetteranno, senza depauperare le casse comunali, di restituire ai cittadini, non solo a quelli di Varese, un edificio storico tra i più importanti della provincia, rendendo uno dei luoghi più rappresentativi del capoluogo ancora più bello».
Operazione, voluta dalla giunta del sindaco Davide Galimberti, che sarà lunga e complicata dal fatto che si interviene su opere tutelate. Basti pensare che alcuni serramenti risalgono ancora al Settecento.
Il progetto è frutto del lavoro e dello studio degli uffici comunale (Area decima diretta dall’architetto Franco Andreoli, progettista l’architetto Mauro Maritan sotto la supervisione e la consulenza del soprintendente Luca Rinaldi). Come sono i serramenti di Palazzo Estense? Il giudizio dei progettisti è impietoso. “Attualmente i serramenti esistenti costituiscono una nota dolente” scrivono, sia sotto l’aspetto estetico e di conservazione sia per la tenuta di fronte alle intemperie. Il municipio è infatti un luogo di lavoro a tutti gli effetti e in inverno gli spifferi sono, come si può immaginare, notevoli.
Si partirà, in estate, con un restauro e un risanamento conservativo per serramenti e persiane, con già nel cassetto le linee guida per altre opere a medio e lungo termine, per conservare in modo adeguato quanto fatto.
Dare omogeneità mantenendo le caratteristiche storico-temporali è l’obiettivo così come la sistemazione della ferramenta, cioè di cerniere e maniglie per le quali si trova, nei vari uffici e corridoi, un campionario davvero esteso. Sono le più svariate, infatti, le tipologie di serramenti: vi sono quelli settecenteschi (molti rifatti a modello storico nel Novecento) con modanatura superiore, inferiore e con traversini, in sostanza con vari “quadri” di vetro lungo la finestra incorniciati da legno sagomato.
La tipologia ottocentesca è invece rappresentata da un serramento a disegno lineare inframmezzato da traversini. Le persiane sono tutte in legno, “in generale piuttosto deteriorate e spesso con compromissione della corretta funzionalità”.
Nella parte dell’edificio che si affaccia su via Sacco le persiane sono state rifatte negli anni Ottanta: il nuovo progetto riguarda dunque soprattutto le persiane della balconata. Sul fronte invece dei Giardini “la situazione manutentiva è decisamente peggiore”, scrivono i tecnici. Si interverrà anche per “uniformare l’aspetto complessivo”.
© Riproduzione Riservata