IL SERVIZIO
Park&Bus, un successo. Con aumenti
In sette mesi staccati 40mila biglietti con sollievo per il traffico. L’assessore: le tariffe sperimentali super agevolate andranno ritoccate

Si profilano all’orizzonte cambiamenti, e forse anche una revisione delle tariffe, per il Park&Bus, il sistema di mobilità sostenibile attivo da settembre scorso in città.
È prematuro dire come e a quanto ammonteranno ma le affermazioni lasciano presagire che ci saranno novità nel servizio a cavallo dell’estate.
«Sta funzionando e dunque rimarrà - afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati - i dati dell’utilizzo sono interessanti, il guadagno del sistema della mobilità è stato rilevante perché è un po’ come avere l’equivalente del parcheggio che stiamo costruendo in via Sempione, ma, nel caso del Park&Bus, all’esterno della città. E ci sono grandi benefici sul traffico».
Quando parla delle attuali condizioni di utilizzo, l’assessore chiarisce che esse sono state finora eccezionali, a tariffa super agevolata, proprio perché in fase di sperimentazione.
«Naturalmente, non intendiamo snaturare questo servizio, che funziona se è competitivo rispetto ai costi di un posteggio. Stiamo ragionando sul fatto di fare degli aggiustamenti. Se il biglietto dell’autobus costa all’utente più di un’ora e mezza o due di parcheggio giornaliero, non ha più senso: quindi, quella è la soglia di competitività che non possiamo di certo superare».
Non va più in là Civati nell’indicare le nuove modalità e, comunque, anche qualora la tariffa dovesse essere rivista, il servizio rinnovato porterà con sé anche migliorie «che riguarderanno - continua - soprattutto coloro che prenderanno il pullman tutti i giorni. Potremmo offrire abbonamenti», affrancando così la procedura dall’utilizzo delle monetine.
In totale sono 40mila i ticket erogati in questi sette mesi dalle macchinette, che sono dislocate nei parcheggi gratuiti di accesso alla città (Schiranna, Stadio, Carrefour di viale Borri e Iper di via Peschiera) ed emettono il biglietto al prezzo politico di 10 centesimi per andata e ritorno e con la durata massima di 90 minuti per tratta.
«Dalle nostre rilevazioni - riprende Civati - si ipotizza che gli utenti, prima della sua introduzione, non prendessero i mezzi pubblici, mentre ora, attraverso le targhe, si capisce che sono persone che ne usufruiscono in maniera costante, pressoché tutti i giorni, in alcuni dei quali si arriva ad un massimo di 300 passeggeri».
Indiscutibile il fatto che il trasporto pubblico sia un servizio in perdita.
«Lo è per sua stessa definizione. Tutte le pubbliche amministrazioni mettono decine e decine, se non centinaia, di migliaia di euro ogni anno. Il tema è se il servizio pubblico serva o no. Noi riteniamo di sì e che il Park&Bus sia un buon investimento di risorse».
L’altro versante di lavoro su questo tema, di concerto con Autolinee Varesine e con l’Agenzia del Trasporto, è quello di cercare di intensificare la frequenza delle corse in partenza dai punti di interscambio, in modo che il sistema sia ancora più efficiente.
«Questa partita, attualmente in corso, riguarda il Piano di Bacino e l’orizzonte per la definizione potrebbe essere l’estate 2019: per il momento stiamo mappando le esigenze, con una priorità ai nuovi poli attrattori, come università e ospedale, e alle linee ad alta affluenza, come lo sono quelle su cui transita il Park&Bus».
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