IL DIBATTITO
Varese, pizza come a Napoli
La margherita di Briatore e il commento di tre esperti
La margherita da 15 euro di Flavio Briatore, imprenditore dal passato in Formula 1 che ha aperto la catena “Crazy Pizza”. Troppo cara? E poi il dilemma, vecchio come il mondo, sulla vera pizza: si mangia solo a Napoli? Bastano e avanzano questi due ingredienti per sollevare un dibattito nazionale che, ovviamente, si declina sui territori. E qui, in provincia di Varese, non mancano i locali e i grandi interpreti dell’arte di fare la pizza. Ma davvero, come sostiene Briatore, una buona margherita non può costare 5 o 6 euro?
«BUSTO NON È PORTO CERVO»
Gino Savino, titolare della pizzeria Capri di Busto, locale prediletto dai politici, ammette che la margherita a 15 euro è “salata” ma è indulgente con Briatore: «Cerca posti esclusivi dove aprire i suoi locali e posso quindi immagine che i costi di gestione siano elevati. Una pizzeria a Porto Cervo ha spese superiori rispetto a una di Busto Arsizio». Alla “Capri” la margherita costa sei euro. «È un prezzo basso se si considerano i rincari degli ultimi tempi che non riguardano solo le bollette della corrente ma anche il costo delle materie prime, farina, lievito, mozzarella. Credo che il giusto prezzo per una buona pizza margherita sia tra i 6 gli 8 euro».
«QUI È BUONA»
Domenico Mimmo Esposito è consigliere comunale (mister preferenze) a Varese ma soprattutto un grande esperto di pizza: ha lavorato da Gennaro, a Cartabbia, ora è in “regia” al Volo a Vela, a Calcinate del Pesce. «Beh, la margherita a 15 euro è oggettivamente un prezzo esagerato. Noi la proponiamo a 5,5 euro e garantisco che è fatta con ottimi prodotti. Evidentemente per Briatore vale il discorso del locale e dell’esigenza di avere una clientela chic».
La pizza a Napoli è migliore? Esposito, originario di Sarno, spiega che all’ombra del Vesuvio «usano prodotti a chilometro zero, dalla farina alla mozzarella, che non arrivano al Nord». «Ma - tiene a precisare - questo non significa che qui la pizza è di livello inferiore. Usiamo altri prodotti che garantiscono un’ottima qualità. La differenza in termini di valenza della pizza si può riscontrare a mio avviso tra le pizzerie col forno a legna e quello col forno elettrico».
IL LAUREATO DELLA PIZZA
Antonello Cioffi è il titolare della pizzeria La Piedigrotta, nel centro storico di Varese. Ha ricevuto il diploma rilasciato dalla "Associazione verace pizza napoletana" che pochi vantano in Italia. Che cosa ne pensa della diatriba innescata da Briatore? «Penso che ci voglia una giusta via di mezzo. Contano molto gli ingredienti che si usano, ma non solo: ci sono anche il servizio, i costi di gestione e del personale. Da noi una margherita costa 8 euro, mentre la pizza per bambini 3». «In questa polemica che si è innescata - precisa Cioffi - non bisogna però dimenticare anche il costo degli affitti, che ad esempio in centro a Milano può essere molto elevato, oltre al "brand"». Il brand? «Sì, andare a mangiare da Briatore può rappresentare anche uno status symbol. Ad esempio, in alcuni hotel di lusso una pizza costa 20 euro».
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