ZONA GIALLA
Si riapre: corsa al tavolo. E piove
Ristoranti e pizzerie, prime prenotazioni. Ma occhio al maltempo

Pronti per la ripartenza dopo il lungo periodo di chiusura? Sì, alcuni, quelli che hanno i tavoli all’aperto: nel centro storico non sono tanti, si contano sulle dita di due mani.
Stiamo parlando ovviamente di ristoranti e pizzerie che tornano oggi ad apparecchiare, per pranzo e cena, e ricevere clienti. Si aggiungono i bar, molti di più nel cuore della città con servizio all’esterno.
C’è attesa per pizze, primi e secondi? L’agenda delle prenotazioni già ieri aveva diverse annotazioni.
«Arrivano le chiamate»
«Per domani (oggi ndr) devo dire che sono già quasi pieno sia per mezzogiorno che per la sera e anche nei giorni successivi ho prenotazioni. Due ne ho ricevute questa mattina» spiega Angelo Mogavero, titolare del ristorante Teatro, alle spalle del salotto buono. «Potrò aggiungere qualche tavolo in più fuori ma questo non compensa il fatto di dover rinunciare, almeno per ora, alle sale dentro». Mogavero mostra l’agenda: ci sono nomi già indicati anche per il prossimo fine settimana. La conferma che i clienti si stanno già portando avanti, “appaltando” il tavolo, arriva anche da Antonello Cioffi, proprietario del ristorante-pizzeria Piedigrotta, a due passi da corso Matteotti e piazza Podestà: «Sì, la gente ha voglia di uscire, di andare fuori a mangiare. Un anno fa, dopo il primo lockdown, c’era più diffidenza, quando avevamo riaperto non c’era stato subito l’assalto. Stavolta potrebbe essere diverso, lo speriamo. Le prenotazioni già arrivano».
Qualche metro in più
Anche il Piedigrotta riuscirà a sfruttare una ventina di metri quadrati in più all’esterno per i tavolini. «L’ha concesso il Comune». Il rammarico è per l’orario di chiusura: coprifuoco alle 22. «Penalizzante per le attività come la mia. E fa un po’ rabbia non poter aprire anche dentro: io ho fatto certificare che all’interno ho tutte le misure di sicurezza sanitaria, che non ci sono rischi. Ma posso lavorare solo coi tavoli all’esterno».
Il meteo rema contro
Sui primi giorni di riapertura all’aperto incombe anche lo spettro della pioggia. Le previsioni sono decisamente sfavorevoli: da oggi almeno fino a giovedì viene annunciata acqua. Chi ha prenotato, consapevole o no del rischio acqua, potrebbe trovarsi a dover rinunciare al tanto atteso pranzo (o cena). Quando si dice la cattiva sorte...
Resta il fatto che da venerdì sera, con l’annuncio ufficiale del declassamento della Lombardia in zona gialla, sono arrivate ai ristoratori le prime telefonate dei clienti per accaparrarsi un tavolo. Un buon segnale.
Niente o poco turnover
Un buon segnale, già. Anche se nelle valutazioni degli addetti ai lavori ha quasi il sopravvento la delusione per una riapertura a mezzo servizio e con orari, la sera, davvero striminziti. Chi lavora infatti - come le pizzerie - su due o anche tre turnover di clientela per tavolo, rischia di avere un solo “giro”. La zona del centro storico con più tavoli all’aperto è quella di piazza Giovine Italia. «Stiamo ricevendo prenotazioni per i prossimi giorni - spiegano alla Caprese - ma non possiamo lavorare più di tanto, solo con i tavoli all’aperto». E non tutti hanno la possibilità di ampliare gli spazi fuori. di aggiungere “coperti”, perché - come nel caso della Caprese - c’è accanto un passaggio da lasciare libero e dall’altro lato i tavoli di altre attività. È insomma un ritorno che si annuncia vivace per ciò che riguarda il desiderio della clientela di tornare a mangiare fuori casa, ma fiacco per le restrizioni che ancora lo accompagnano, in particolare il divieto di far accomodare anche dentro. I locali confidano nel fatto che il divieto possa essere tolto già entro la metà di maggio. Così, potranno riaprire anche i ristoranti e le pizzerie privi di tavolini all’aperto.
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