CIRCOLO
Pronto soccorso, si cambia
Operativo il professor Ageno: «Ma non basterà un giorno»
«Nulla si fa in un giorno». Eppure il primo giorno di lavoro a capo del Pronto soccorso, Walter Ageno, nuovo primario e primo direttore universitario della frontiera della sanità varesina, lo ha trascorso a visitare pazienti.
Si è occupato soprattutto di quei malati che rimangono nel Ps in attesa di ricovero nei reparti (anche se ufficialmente lo sono già, in carico ad altre strutture). Così facendo il direttore libera i medici in turno dal dover controllare questi pazienti, quelli del boarding, causa principale del sovraffollamento.
Lo hanno visto arrivare negli ambulatori e prendersi cura dei malati, dieci minuti dopo essersi presentato ai colleghi in turno, giovedì 1 agosto. E lunedì, giornata di solito nera per il Pronto soccorso, pochi pazienti nella cosiddetta barellaia e una situazione generale di tranquillità. Sono già gli effetti di qualche iniziativa o è l’effetto del mese clou per le ferie? «Nulla si fa in un giorno», ripete il professor Ageno che nel proprio ufficio sta il meno possibile e già ieri ha organizzato, con gli infermieri più di lungo corso del Ps, un incontro per capire «come tagliare i tempi di attesa al triage, anche quelli prima della presa in carico del paziente», spiega il primario. «Su tanti fronti bisogna agire, anche sulla riduzione di questi tempi e non solo di quelli che portano a concludere il percorso del paziente all’interno dell’ospedale». Dunque confronto, dibattito, analisi di dati e tempi e flussi, coinvolgendo gli infermieri di più lunga esperienza che al triage ne hanno passate e viste tante, comprese le aggressioni da parte di pazienti o parenti in attesa da troppe ore. Se negli ultimi mesi al Pronto soccorso si è sofferta più che altrove la carenza di medici, ora si cerca di guardare al futuro con una organizzazione che ottimizzi la gestione e con la garanzia dell’arrivo di nuovi camici bianchi. Al momento, la situazione è più nera che mai. Solo 18 i professionisti in servizio, ne mancano almeno 5 per arrivare alla base minima di organico. Come rinforzo, un chirurgo vascolare ha cominciato l’attività, ma per il 50 per cento. L’altra metà del tempo lavora in reparto. Altri due chirurghi arriveranno nei prossimi mesi, uno in settembre, l’altro in ottobre. Nei prossimi 4 o 5 mesi si conta di potenziare l’organico con un totale di 3 o 4 medici in più.
«Il sistema è complesso, i problemi che spesso vengono denunciati dalla stampa non sono diversi da quelli di molti altri Pronto soccorso, che hanno anche situazioni più delicate delle nostre - commenta il professor Ageno -. Il problema è che il nostro ospedale deve riconquistare spesso la fiducia di quei cittadini che tendono a spostarsi altrove, mentre posso assicurare che qui si lavora e si lavora bene e il confronto è quello con grandi ospedali italiani e di altri Paesi nei quali mi capita spesso di recarmi». Il professor Ageno è conosciuto dal grande pubblico come “il medico delle vene” perché è angiologo di fama, docente di Medicina Interna che detiene vari insegnamenti e che dirige la Scuola di Specializzazione in Medicina d’urgenza. «Quest’anno raddoppieranno gli specializzandi, saliranno a otto». Si è partiti con due il primo anno, altri quattro lo scorso, da dicembre i nuovi. Tirocinio al Sant’Anna di Como e a Legnano, ma ora si apre anche nel Ps varesino. I futuri specialisti in Medicina d’urgenza rappresenteranno un serbatoio prezioso per l’ospedale e il Pronto soccorso in particolare. E il fatto di avere scelto a capo del Ps il direttore della Scuola di specializzazione specifica per la Medicina d’urgenza, si basa anche su un altro pilastro logico di management sanitario. Dal 2014, infatti, il professor Ageno dirige il reparto di Degenza breve internistica, nato per garantire una valvola di sfogo al Pronto soccorso sovraffollato. Una struttura per la quale è stata pensata, già con la passata direzione dell’Asst Sette Laghi, una graduale trasformazione in un vero e proprio reparto di Medicina d’urgenza. Percorso cominciato e non portato a compimento, ancora, ma strada tracciata verso una gestione meno conflittuale del Ps con gli altri reparti del Circolo.
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