IL PROCESSO
Varese, quel cavatappi è un’arma
Fermato dai poliziotti, aveva con sé un utensile con lama estraibile di tre centimetri: rischia fino a due anni di carcere

Quando i poliziotti di quartiere lo fermarono per un normale controllo, gli trovarono in tasca un cavatappi, lungo 12 centimetri e con una lama estraibile di tre. Che cosa ci facesse, il 39enne di Besano, in giro per Varese con quell'apribottiglie in tasca, il 18 dicembre del 2020, non si sa.
Quel che è certo è che per la Procura quello era un'arma o un “oggetto atto ad offendere”: per questo adesso l'uomo si ritrova a processo in Tribunale a Varese, per la violazione della legge sulla detenzione di armi. Rischia l’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da mille a diecimila euro. Stava andando a casa di amici o parenti per gli auguri di Natale e voleva stappare una bottiglia di vino per il brindisi? Oppure aveva intenzione di usarlo per commettere qualche reato? Impossibile saperlo, visto che né il suo avvocato, né i magistrati gli hanno mai potuto parlare. Al momento, infatti, il 39enne è irreperibile.
Per questo il giudice Luciano Luccarelli ha disposto nuovi accertamenti della polizia di Stato per trovarlo e notificargli gli atti del processo. Il processo è stato quindi rinviato a marzo 2023.
© Riproduzione Riservata