L’ALLARME
Varese, raffica di furti notturni: distributori nel mirino
Piscina e scuole: almeno cinque colpi in poche ore. Al vaglio le telecamere di sorveglianza

Se non è un record, poco ci manca: in una sola notte, i ladri hanno preso di mira almeno cinque edifici pubblici, dove hanno saccheggiato i distributori automatici.
Magro bottino, danni ingenti: quantomeno per serrature, infissi e apparecchiature da riparare. Il conteggio esatto dei colpi compiuti è ancora in fase di quantificazione, ma – in base ai primi riscontri - cinque sono stati già accertati: la piscina comunale di via Copelli, la cooperativa L’Anaconda di via Rainoldi, l’istituto Einaudi di via Bertolone, il liceo classico Cairoli di via Dante e il Centro per l’istruzione degli adulti di via Brunico.
Nei primi quattro casi gli accertamenti sono stati compiuti dagli agenti della Polizia di Stato, intervenuti con la Volante e la Squadra Scientifica, nell’ultimo invece i carabinieri della Compagnia di Varese. La dinamica è stata sempre più o meno la stessa: un dettaglio, questo, che fa ipotizzare la stessa mano dietro a ciascun furto. Una o più persone in azione? Anche questo è un aspetto che verrà chiarito dalle indagini delle forze dell’ordine, ma non è escluso che possa trattarsi dell’operato di un ladro solitario impegnato in una notte di super lavoro per svuotare i distributori automatici.
Stando alla prima ricostruzione, sono state forzate porte o finestre degli edifici e poi, una volta all’interno, sono stati presi di mira i distributori automatici di bevande e snack. L’una dopo l’altra, le macchinette sono state scassinate e – nella maggior parte dei casi - derubate soltanto delle monetine. Va detto che ormai, visto il crescente numero di furti, negli edifici pubblici non vengono più lasciati contanti o oggetti di valore che possano ingolosire i malviventi. Gli unici soldi presenti sono perlopiù quelli all’interno delle macchinette, appunto. A prescindere dal numero di distributori saccheggiati, il bottino non sembra essere da capogiro: un elemento che lascia intuire come a entrare in azione non siano stati professionisti del furto, bensì disperati in libera uscita alla ricerca di soldi facili.
In passato si erano già registrati episodi analoghi in città e, dalle indagini, era poi emerso che si trattava di sbandati o tossici a caccia di spiccioli per comprare le dosi di droga. Sarà così anche in questi casi?
A stabilirlo saranno le indagini di Polizia di Stato e carabinieri, che hanno raccolto tutti gli elementi sul posto e hanno avviato accertamenti, anche con l’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nelle zone interessate. Soltanto così sarà possibile capire con precisione se ad agire siano state una o più persone e se l’autore sia sempre lo stesso. Nell’attesa di sapere se, oltre a questi cinque, anche altri edifici siano stati presi di mira dagli stakanovisti delle macchinette.
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