APRILE 2014
Rave party all’ex cartiera: prosciolto
Punibili solo gli organizzatori - irreperibili - non chi arrivò con il passaparola
Un’altra assoluzione per il rave party nell’ex cartiera di Vedano Olona, la festa autogestita e non autorizzata organizzata il 19 aprile del 2014 nell’area di proprietà della Compagnia del Turismo, un terreno recintato di sessantamila metri quadrati, un terzo dei quali occupati da capannoni.
Per quella vicenda, la stessa notte del party i carabinieri identificarono circa duecento giovani, fermati all’uscita dall’area e poi denunciati per concorso in invasione di terreni o edifici.
Reato per il quale la Procura della Repubblica di Varese chiese e ottenne dal giudice per le indagini preliminare l’emissione di duecento decreti penali di condanna. Ma non tutti i ragazzi finiti nei guai per quella festa hanno accettato di pagare la pena pecuniaria (in sostituzione di quella detentiva) e hanno quindi presentato opposizione. È il caso del varesino di 31 anni che, difeso dall’avvocato Michele Lodi, è stato processato nei giorni scorsi dal giudice Antonella Vitale.
Il difensore ha sottolineato che, secondo la giurisprudenza, in questi casi è punibile soltanto chi è responsabile dell’ingresso abusivo, cioè chi ha forzato materialmente i cancelli per entrare nell’ex cartiera, e non anche chi, seguendo il passaparola, si è trovato lì quasi per caso e magari è entrato solo per pochi minuti per poi andarsene. Ma a Vedano gli organizzatori dell’evento non furono mai identificati.
Peraltro, il proprietario dell’area presentò una denuncia che non è stata riconosciuta come una regolare querela. Da qui la sentenza di non luogo a procedere per difetto di querela, appunto.
Nel giugno scorso, un altro partecipante al rave (un trentaseienne residente a Fiorenzuola d’Arda, ma di fatto irreperibile) è stato assolto dal giudice Davide Alvigini che, come richiesto dall’avvocato Elisabetta Brusa, ha riconosciuto la particolare tenuità del fatto.
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