IN SALA
Varese, record al cinema. Grazie a Checco
Code ai botteghini in tutta la provincia a Santo Stefano. Al Miv già in 2.700 hanno visto “Buen Camino”
In 14.000 al cinema. A Varese e provincia, un Santo Stefano così, al cinema appunto, non lo si vedeva da anni.
«Più che dal pre Covid – osserva Andrea Cervini del MIV – certi numeri non si registravano anche da molto prima. Per quanto riguarda noi, l’affluenza è superiore addirittura a quella record del 2015. Dobbiamo tanto, per non dire tutto, a Checco Zalone. Il 26 Santo Stefano di “Buen Camino” abbiamo proposto 18 spettacoli. Tanta gente e tante risate».
La classifica vede Varese (al multisala si aggiungono i dati di Nuovo e Filmstudio 90) nettamente al comando ben sopra quota 4.000 spettatori, seguita da Gallarate oltre i 3.000 per un podio completato da Busto Arsizio sotto i 2000 per una manciata di biglietti. Gavirate – che beneficia del grande ritorno del Garden – è attorno i 1.700, Saronno ai 1.400. Lo “scudetto delle provinciali” va a Besnate, in zona 500 ma i risultati sono lusinghieri ovunque e comunque. Da Azzate a Bisuschio, da Castellanza a Somma Lombardo.
Buone notizie anche dal Grassi della Tradate orfana dello Starplex, e dal Mignon di Grantola, l’unico cinema che propone La vita va così, forte anche di un messaggio personalizzato inviato alla famiglia Cerutti, titolare della sala, dal regista Riccardo Milani.
Per il resto è Buen Camino su tutti: 2.700 presenze a Varese, 2.349 a Gallarate, 1.278 a Busto Arsizio, 1.273 a Saronno e 1.064 a Gavirate.
Nella Top Five figura anche un altro film italiano, si tratta di Primavera, «con la bravissima attrice varesina Tecla Insolia» come sottolineato dal Garden di Gavirate per accogliere degnamente il pubblico nella sala che ha cambiato faccia. Una curiosità, il film di Davide Michieletto che alla vincitrice del David di Donatello e del Nastro d’Argento come migliore protagonista affianca a Michele Riondino, è proposto in Italia in 200 sale italiane. Nella città dei Brutti e Buoni è in programmazione anche all’Electric.
Diego Pisati
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