SERIE A
«Faccia e umore sono cambiati»
Ruzzier, nonostante le difficoltà personali, si consola con il rilancio dell’Openjobmetis
Michele Ruzzier racconta il suo primo terzo di stagione travagliato in maglia Openjobmetis. Bloccata la sua voglia di azzurro dalla caviglia sinistra malconcia da 10 giorni («Spiace non esserci andato, ma dovevano fare delle scelte rapide vista la partenza per Tallinn; spero che a febbraio toccherà ancora a me...»), il play triestino tira le somme delle sue prime nove giornate da titolare in biancorosso.
«Ho fatto un po’ di fatica, sia a livello personale che di squadra. Quando ti impegni e dai il massimo, e posso assicurare che ogni giorno lo facciamo in palestra, e poi i risultati non arrivano è una situazione frustrante. Le cinque sconfitte consecutive mi hanno fatto stare male perché non stavamo riuscendo a fare quel che volevamo a dispetto del lavoro e dell’impegno».
C’è stato un momento davvero negativo, ora però la squadra ha ritrovato il sorriso.
«Le due vittorie di fila ci hanno cambiato la faccia e l’umore: speriamo di continuare su questa strada, l’importante è evitare ulteriori filotti negativi così lunghi. Già a Pesaro si era visto qualcosa di positivo, pagando però il peso a livello mentale della negatività del ciclo di sconfitte precedenti. Contro Roma non è stato facile, ma è stato fondamentale invertire il ciclo negativo e sbloccarci; lo si è visto a Trento, dove abbiamo giocato una eccellente partita di squadra».
L’OJM ha finalmente convinto in difesa ritrovando la capacità di fermare le penetrazioni degli attaccanti stranieri avversari.
«È così, anche se tutti abbiamo giocato una gran partita difensiva al di là della grande mano che Douglas ci ha dato in attacco. È partito tutto da dietro, perché è proprio quello il reparto sul quale stavamo lavorando tantissimo. Ora quella gran partita su entrambi i lati del campo ci aiuterà tantissimo».
La sensazione è che, al di là degli eroismi di Scola, l’OJM dipenda molto da lei e Douglas sul perimetro.
«Luis è una sicurezza, mentre io e Toney abbiamo fatto fatica. L’impegno non è mai mancato e abbiamo sempre dato tutto, però ci sono periodi nei quali non riesci a esprimerti come vorresti. Capita a tutti, Douglas è più esperto, mentre io mi ci debbo ancora abituare, ma sono certo che alla lunga il lavoro paga».
Il suo apporto offensivo personale finora è stato relativo, ma perché guarda poco il canestro?
«A me piace molto coinvolgere i compagni, se Luis e Toney segnano 25 punti a testa sono più contento che se dovessi segnarne 20 io. Il mio compito è sempre stato quello di mettermi al servizio della squadra, ma devo essere più aggressivo in fase offensiva».
Si ripartirà domenica della prossima settimana dalla sfida impossibile con l’Olimpia.
«Ho visto Milano nell’impresa di giovedì a Tel Aviv e credo che quest’anno sia due gradini sopra le altre; purtroppo saremo ancora senza quei tifosi che ci avrebbero dato una grande mano, posso garantire che daremo il massimo e vedremo se alla fine il punteggio ci premierà».
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