LA POLEMICA
Senzatetto. E ora senza pane
Angeli urbani amareggiati: dopo una protesta stop alla fornitura destinata ai bisognosi. La replica del Banco alimentare: «Costretti dal mancato invio di elenchi precisi sui beneficiari dei pacchi»

Se non è un giallo, quello della sospensione della consegna del pane alla sede degli Angeli urbani da parte del Banco di solidarietà alimentare Non solo pane, poco ci manca.
Dal 18 giugno i volontari attivi in piazzale Trieste a favore dei senzatetto, ma anche delle molte persone che a loro quotidianamente si rivolgono per ricevere - dietro debito tesseramento - il pane quotidiano, non stanno più ricevendo i circa 35 chilogrammi giornalieri dell’importante alimento di sostentamento.
In base ai dati raccolti sui registri, quotidianamente compilati dai volontari, sono circa 20mila le persone che, nell’arco dell’anno, si rivolgono agli Angeli urbani per il pane, o per altri alimenti salati come pizza e focaccia, ricevute però da Non solo pane con maggiore parsimonia.
«La responsabile del Banco alimentare di solidarietà Graziella Buglia - afferma il presidente degli Angeli urbani Walter Piazza -, che da anni e anni ci forniva pane, pizze e focacce per la distribuzione gratuita alle persone bisognose, ha fatto interrompere la consegna alla nostra sede. L’elemento scatenante sarebbe stata la protesta di una persona, presso i loro uffici, secondo la quale noi non le daremmo il pane, anche se in possesso della nostra tessera. Quindi due ispettori avrebbero ordinato la sospensione della fornitura».
Secondo Piazza è assurdo interrompere il servizio solo in base a questa segnalazione, senza ulteriori accertamenti. «Ogni giorno ci sono tra le settanta e le ottanta persone che bussano alla nostra porta per avere aiuto - prosegue Piazza - e sono tutte persone in difficoltà». La distribuzione della “michetta” presso la sede degli Angeli urbani è ancora ferma.
«Da noi continuano a rivolgersi tante persone che vivono per strada - sottolinea il presidente - e non solo negli orari tradizionali. Vengono magari durante la notte a chiederci qualcosa da mangiare, mentre gli orari fissi per la distribuzione sono tra le 14 e le 16. Noi siamo qua tutto il giorno, visto che cinque volontari sono fissi, e tutto è registrato dalle videocamere di sorveglianza, quindi il nostro agire è alla luce del sole, nonostante, specie ultimamente, si siano diffuse delle parole oltraggiose nei nostri confronti. Diffidiamo gli autori di queste calunnie dal continuare a farlo».
Chiamata in causa dal presidente degli Angeli urbani, la referente di Non solo pane non tarda a dare la sua versione dei fatti. «Noi, da qualche tempo, avevamo detto agli Angeli urbani di fornirci l’elenco delle persone che usufruiscono del servizio - afferma Graziella Buglia -, perché, come tutti gli enti, siamo soggetti a controlli e dobbiamo ricostruire in maniera precisa la traiettoria compiuta dagli alimenti che recuperiamo e poi consegniamo. Gli elenchi delle persone alle quali viene distribuito il pane sono utili anche per stabilire i quantitativi giornalieri da consegnare. Invece gli Angeli urbani questi elenchi non ce li hanno ancora fatti avere, quindi siamo stati costretti a interrompere il servizio. Non vorremmo rischiare che noi forniamo pane in sovrabbondanza e questo pane non venisse utilizzato per gli scopi per i quali lo diamo».
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