IL PIANO
Addio sottopassi. «Pedoni al sicuro»
L’assessore Civati replica alle polemiche. E annuncia l’invio del progetto stazioni a Roma

«Tra pochi giorni il progetto stazioni verrà completato e trasmesso a Roma e, in e sso, l’amministrazione comunale ha riservato massima attenzione alla sicurezza degli attraversamenti pedonali». Ad annunciarlo è l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati, all’indomani delle polemiche sulla probabile scomparsa dei sottopassi fa via Morosini e le ferrovie.
«Ogni giorno, nell’area compresa tra le due stazioni, transitano circa 40mila pedoni - afferma -, per cui Varese si situa a livelli altissimi in quanto a necessità di passaggi pedonali. Purtroppo, a causa di attraversamenti poco sicuri, questa stessa area ha registrato, nel tempo, alte percentuali d’ incidentalità. Penso, in particolare, all’attraversamento che mette in collegamento via Como con piazzale Trento, dove si sono verificati incidenti anche gravi».
«Sono circa 400 all’ora - prosegue Civati - i pedoni che transitano in questa zona e le persone utilizzano spesso un passaggio irregolare, sprovvisto di strisce pedonali, perché è il percorso più breve».
Anche tra via Morosini e la stazione Nord si verificano diversi attraversamenti irregolari, spesso anche scavalcando la balaustra di limitazione della strada.
«Il progetto stazioni, basato su raccolte dati e approfondimenti - aggiunge Civati -, per la prima volta in quarant’anni mette in sicurezza gli attraversamenti pedonali».
In particolare, sono stati inseriti quattro principali passaggi in superficie con semaforizzazione intelligente, in grado di calibrare i tempi d’attesa di auto e pedoni.
Questi attraversamenti “a raso” saranno distribuiti tra via Como e piazzale Trento, tra via Morosini e piazzale Trento - questo sostituirà il sottopassaggio oggi esistente -, e due tra via Milano e piazzale Trieste.
«Dalle rilevazioni che abbiamo fatto, il sottopasso che collega via Morosini alla stazione Nord non consente un attraversamento veloce - specifica Civati - e le persone lo utilizzano solo perché, a oggi, è l’unica possibilità che hanno, non essendoci passaggi regolari a raso».
Altra motivazione che ha portato l’amministrazione alla decisione della chiusura del tunnel è la constatazione che il sottopasso non garantisce massima accessibilità ai portatori di handicap, essendo una barriera architettonica assoluta.
«Le scale mobili avrebbero costi di manutenzione senza precedenti - assicura l’assessore - e avrebbero comunque un calibro estremamente ridotto, stanti le misure attuali delle scale, quindi bisognerebbe effettuare un ulteriore allargamento con relativo scavo. Le scale mobili sarebbero comunque inadeguate ai disabili, per cui occorrerebbe costruire un ascensore, con tutti i problemi strutturali di realizzazione che quest’impresa implicherebbe».
Dulcis in fundo, la sparizione del sottopassaggio implicherebbe una riqualificazione dell’intera area. «Il progetto non prevede la semplice chiusura con cancelli fissi - conclude Civati-, ma la totale muratura della struttura oggi esistente, che rimarrebbe accessibile solo per eventuali controlli e sopralluoghi. All’esterno saranno tolte scale e inferriate, mentre risulteranno più larghi i marciapiedi. I pedoni potranno transitare più agevolmente e i bar potranno tornare a mettere all’aperto i tavolini tra via Morosini e via Milano, proprio come avveniva in origine, dalla fine dell’Ottocento».
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