L’INCHIESTA
«Salvare il sottopasso: è essenziale»
I commercianti difendono il tunnel fra via Morosini e le stazioni: no alla chiusura, sì alla sistemazione

Il progetto della stazioni, che vedrà impegnato un importo pari a 18 milioni di euro, porterà a un cambiamento radicale della zona compresa tra i piazzali Trieste e Trento, con conseguente trasformazione della viabilità. Nel piano è prevista l’eliminazione di un particolare apparentemente insignificante, ma sul quale i cittadini esprimono un’opinione decisa e condivisa. No alla chiusura del sottopassaggio che, dalla stazione Nord, consente il transito dei pedoni direttamente alla via Morosini.
E se alcuni ammettono di essere sollevati al pensiero della chiusura di questa via di collegamento sotterranea - sporca, maltenuta, pericolosa e mal frequentata -, la maggior parte degli intervistati è convinta della sua utilità, sia pure con necessari accorgimenti di riqualificazione e messa in sicurezza.
«Invece di chiuderlo, sarebbe meglio sfruttarne le potenzialità», afferma Vincenzo Biotti, come pure Augusto Toscani, che, da circa mezzo secolo, gestisce la storica edicola all’angolo tra piazzale Kennedy e la rampa di scale che scende verso il tunnel. «Nelle ore di punta frotte di ragazzi passano da una parte all’altra rispettando poco i semafori - afferma -. Anche gli automobilisti spesso sono poco educati e quindi gli incidenti si ripetono con frequenza».
Anche Carlo Minetti, da 26 anni titolare dello storico “Bar Firenze”, dalla parte opposta del viale, difende il sottopassaggio. Accanto al pianoforte, fatto posizionare all’interno dall’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari, in base a un progetto precedente e concluso nel 2016, ieri mattina Umberto Mombelli suonava il sax. «In questo tunnel l’acustica è davvero fantastica - dice -, peccato eliminarlo, anche perché ci passa davvero tanta gente».
A gennaio il consigliere comunale Luca Boldetti, della lista Orrigoni, aveva presentato un emendamento contro la chiusura del tunnel. «Siamo per una riqualificazione - sottolinea -, con telecamere e illuminazione adeguata. Non ammettiamo lo spostamento di tutto il traffico pedonale a raso, con l’aggiunta di semafori in una zona viabilisticamente già critica».
Della stessa opinione Fabio Binelli, capogruppo della Lega. «Il progetto delle stazioni diventerà definitivo con le gare d’appalto, e siamo ben lontani da questa fase - affermaì -, quindi è sempre modificabile da parte dell’amministrazione comunale. La questione del mantenimento del sottopassaggio verso via Morosini è stata posta più volte in Consiglio comunale, ma non sono mai state accolte le nostre proposte. Esiste una difficoltà di collegamento effettiva tra la zona stazioni e il centro cittadino. C’è un grandissimo carico pedonale che deve attraversare una strada con viabilità molto forte. Se si elimina l’unico punto in cui si può ovviare alla criticità e si trasforma tutto in passaggio superficiale, si aumenta la conflittualità, oltre alla pericolosità. Già oggi pedoni indisciplinati attraversano dove non esistono strisce».
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