LA SENTENZA
Varese, spaccò il vetro del treno: assolto
L’uomo rimasto chiuso nel convoglio, senza fissa dimora, era stato accusato di danneggiamento

Rimase chiuso nel treno a fine corsa e con il martelletto spaccò il vetro della porta di un vagone. Per questo un uomo senza fissa dimora è stato processato per danneggiamento. Ma il giudice lo ha assolto: «Il fatto non costituisce reato».
L’episodio risale al 23 marzo del 2018. Il convoglio di Trenord arrivò al capolinea a Varese e, una volta scesi tutti i passeggeri, il personale chiuse le porte. Ma uno di loro, forse rimasto addormentato, si accorse di essere arrivato a destinazione quando ormai non c’era più nessuno. Preso dal panico, decise di prendere il martello d’emergenza e di spaccare un vetro per “liberarsi”. Non ci riuscì, ma il suo gesto richiamò l’attenzione del macchinista, che accorse in suo aiuto e lo fece uscire.
Ma la vicenda non si è chiusa in questo modo. Perché l’uomo - un senzatetto di 66 anni originario della Sicilia - è stato denunciato per danneggiamento. Nel processo di ieri, giovedì 20 maggio, in Tribunale, Trenord si è costituita parte civile (con l’avvocato Maria Tusa), chiedendogli il risarcimento dei danni, quantificati in 805 euro, tra riparazione del vetro spaccato e pulizia del treno.
La testimonianza dello stesso macchinista, al quale il passeggero disse di non sentirsi bene, ha convinto anche il pubblico ministero Nicola Ronzoni a chiedere l’assoluzione dell’imputato, poiché, ritrovatosi solo sul treno e nell’impossibilità di scendere, aveva agito in stato di necessità.
Tesi condivisa dal difensore, l’avvocato Paola Vigo. E, infine, anche dal giudice Andrea Crema, che ha assolto l’anziano (il quale risulta irreperibile e quindi non ha mai potuto raccontare la propria versione dei fatti).
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