IL CASO
«Stop alla tassa di soggiorno»
Federalberghi al Comune: abolire il prelievo dai turisti che finanzia Nature urbane

Tassa di soggiorno e Nature Urbane. Temi che sembrano fantascienza a fronte dell’emergenza sanitaria, ma che sono calati saldamente nella realtà, soprattutto per l’imposta di scopo.
Motivo: la tassa che devono pagare i turisti viene girata (fino allo scorso anno circa la metà, cioè circa 200mila euro del totale) per la realizzazione del Festival Nature Urbane. Oggi, da più parti, giunge la richiesta di abolire, per l’anno in corso, la tassa sui villeggianti. E molti uniscono anche la richiesta di cancellare o almeno modificare in modo sostanziale l’impostazione di Nature Urbane che è in programma dal 18 al 27 settembre. Di pochi giorni fa l’individuazione, da parte del Comune, di una associazione temporanea di imprese con una società di Brescia capofila e la regia dell’amministrazione comunale.
Tutto è in forse, sul futuro dei progetti dei prossimi mesi e tutto dipende dall’andamento della pandemia. Ci si comincia a muovere con le richieste, però, affinché l’amministrazione comunale blocchi il pagamento di varie imposte per agevolare le imprese del territorio nella ripresa. Tra queste richieste vi è anche quella di Federalberghi che non entra di certo nel merito dell’organizzazione di Nature Urbane ma che chiede la sospensione della tassa di soggiorno al capoluogo e a tutti i comuni che l’hanno in provincia. E che chiede anche lo stop di tutte le imposte locali. Al momento una risposta ufficiale è giunta, positiva, dal comune di Angera: congelata la tassa. «A chi tornerà sul nostro territorio, non si può chiedere anche di pagare l’imposta di soggiorno», è in sintesi il commento di Federalberghi Varese.
E il direttore Daniele Margherita - presidente è Frederick Venturi - ricorda che l’azione di sensibilizzazione nei confronti dei sindaci è stata svolta a favore di tutte le strutture ricettive, anche quelle non alberghiere. «Invitiamo a congelare per tutto l’anno 2020 l’imposta di soggiorno, nonché a sospendere, a causa della forte crisi dei liquidità delle imprese ricettive, tutte le imposte locali» è scritto nella lettera inviata a Palazzo Estense e agli altri comuni. «Senza misure straordinarie da parte dello Stato molte attività, in particolare quelle medio-piccole, non saranno in grado di ripartire e la stabilità occupazione del settore è così a forte rischio»”. Si parla di stagione turistica 2020 ormai compromessa e di strumenti forti ai quali gli imprenditori devono ricorrere, come la chiusura delle attività e l’obbligo di ferie per il personale. La tassa di soggiorno è stata sospesa in molte città, come a Roma ma anche a Treviso. In questo quadro a tinte fosche, si inserisce il dibattito su una ripresa futura possibile (quando?) e di una ripresa del turismo. Con enorme difficoltà. Comunque, in ogni caso. Da qui la necessità di sostenere, con i pochi soldi che ci saranno, l’economia locale.
La metà del gettito
dell’imposta è destinato
al Festival del paesaggio.
«Non possiamo penalizzare
chi tornerà sul nostro territorio dopo l’emergenza»
© Riproduzione Riservata