LA TRAGEDIA
Suicida a 14 anni: cordoglio e indagini
Fiori in via Marcobi e la Procura vaglia i messaggi del telefonino della vittima. Domani sera rosario alla Motta

Cordoglio della città e indagini della Procura della Repubblica per i Minori di Milano: il giorno dopo il suicidio della ragazzina quattordicenne che martedì 26 marzo s’è lanciata dal settimo piano di un palazzo di via Marcobi, a testimoniare la tragedia non ci sono solo i fiori lasciati dai compagni di scuola della vittima.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO
«Sono profondamente addolorato per la tragedia che ha sconvolto tutta Varese - ha scritto il sindaco Davide Galimberti, in una nota diffusa da Palazzo Estense -. Sono vicino alla famiglia in queste ore di dolore immenso e voglio esprimere il mio cordoglio e quello dell’intera città. Questo è il momento in cui una comunità deve far sentire il suo abbraccio più forte per la famiglia e i cari della giovane scomparsa».
LE INDAGINI
Chi o che cosa ha spinto la giovane studentessa di terza media - alla Scuola Europea - a togliersi la vita?
La risposta gli inquirenti - polizia di Stato e Procura della Repubblica - la stanno cercando nei dettagli lasciati dalla giovane vittima: dai messaggi custoditi nel telefonino e nel pc fino alle testimonianze dei genitori, dei vicini e degli amici.
Difficile però pensare che possa bastare una sola risposta a spiegare un gesto così terribile.
L’ULTIMO MESSAGGIO
Le indagini, già dalla serata di ieri, mentre i medici del 118 tentavano disperatamente - e purtroppo inutilmente - di riportare in vita quel corpicino devastato da quasi trenta metri di caduta, si sono concentrate sul telefonino della ragazza.
Proprio da qui la madre avrebbe ricevuto l’ultimo messaggio di sua figlia prima di vederla spiccare il salto nel vuoto.
Stando alle indagini, infatti, la serata per la famiglia spagnola, da due anni a Varese, stava scorrendo tranquilla: la mamma al computer, il padre e la sorellina della vittima sul divano, davanti alla tv, e la ragazza intenta a messaggiarsi con un’amica.
Poi, all’improvviso, lo scatto, forse meditato da ore, se non da giorni, o forse dovuto a un improvviso impeto di rabbia e di delusione. Di sicuro, uno scatto irrimediabile, definitivo verso l’ampia terrazza del settimo piano.
Quando la mamma ha letto il messaggio della figlia, forse ha pensato a uno scherzo, di certo ha alzato la testa, ha cercato con gli occhi quel davanzale non volendo arrendersi all’assurdo. E per l’ultima volta ha visto sua figlia viva.
I FIORI DEI COMPAGNI E IL ROSARIO
Domani sera, alle ore 18, nella chiesa doi Sant'Antonio alla Motta sarà recitato il rosario. Stamane alla Scuola Europea, invece, è stato osservato un minuto di silenzio e alunni e insegnanti hanno provato ad affrontare insieme questa tragedia.
Gli stessi compagni della quattordicenne l’hanno voluta ricordare radunandosi in via Marcobi, laddove s’è compiuta la tragedia.
Sono stati deposti fiori come carezze accanto a un pezzetto d’asfalto che da ieri sera somiglia a un incubo senza ritorno. Ci si sono specchiati i ragazzi, ci si specchiano e ci si specchieranno anche gli adulti: semmai esista una risposta univoca a questo baratro di dolore, per cercarla bisogna partire da lì.
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