IL CASO
Varese, Tribunale: mancano ufficiali giudiziari
La carenza di personale evidenziata dalla Corte d’Appello di Milano. «Questo si traduce in ritardi nella risposta ai bisogni di giustizia per i cittadini». Gli sfratti restano in attesa

La carenza di personale in Tribunale è drammatica. È stato evidenziato oggi, giovedì 28 novembre, in una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia di Milano, che ha visto la Corte d’Appello milanese e la Corte d’Appello di Brescia «unite per evidenziare lo stato di salute dei rispettivi Uffici Unep», gli uffici notificazioni, esecuzioni e protesti, «in estrema difficoltà per mancanza di personale con scoperture che arrivano a punte del 97%».
La mancanza «di personale si traduce in ritardi nella risposta ai bisogni di giustizia per i cittadini». Gli sfratti, per esempio, slittano di lungo tempo.
Funzionari, ufficiali giudiziari e assistenti sono «tutte figure necessarie al buon funzionamento di uffici che si occupano di questioni delicate e complesse come sfratti e pignoramenti e che, allo stato, risultano essere in ritardo anche di anni per mancanza di personale». Nel distretto della Corte d’Appello di Milano «manca il 19,89% dei funzionari, il 97% degli ufficiali giudiziari con punte che arrivano al 100% a Pavia, Sondrio e Varese e il 58,6% degli assistenti». Nel distretto della Corte d’Appello di Brescia «l’indice di scopertura va dal 44% della città di Brescia al 70% di Mantova».
«Questi dati non sono semplicemente numeri - ha spiegato il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei - ma si traducono in un’assenza di risposte ai bisogni di giustizia sostanziale dei cittadini. Mancano risorse, concorsi e assunzioni. Ciò che è in discussione - ha proseguito - è l’efficienza di un sistema che oggi si propone di essere moderno e tecnologicamente avanzato, ma al contempo risulta manchevole nelle sue più basilari funzioni».
Per il il presidente dell’Ordine degli Avvocati milanesi, Antonino La Lumia, «un sistema inefficiente conduce inevitabilmente alla compressione del diritto di difesa dei cittadini, un rischio che non possiamo correre. Le scoperture d’organico, così come i ritardi legati alle piattaforme telematiche ci preoccupano e allarmano. In un momento storico di rivoluzione tecnologica - ha concluso - il sistema giustizia deve essere contemporaneo e affidabile».
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