OSPEDALE
Varese, tutti al Pronto soccorso
Accessi tornati al periodo pre-Covid: lunghe attese e disagi

Gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale del Circolo di Varese sono tornati quasi ai livelli pre-Covid. Se durante l’emergenza sanitaria si recavano al Ps solo i casi davvero urgenti, adesso, passato il terrore dell’ospedale come luogo di contagio, sono tornati anche i codici bianchi. Ovvero coloro che vanno al pronto soccorso preoccupati per dolori e malesseri, o per anticipare un esame programmato con uno specialista, oppure per la difficoltà di parlare o di essere visitati in tempi brevi dal medico di base. Persone preoccupate per la loro salute, ma i cui sintomi non richiederebbero un trattamento tempestivo.
In una notte come quella tra martedì e mercoledì, normale ma caratterizzata da una impennata di codici rossi e arancioni, per i codici bianchi l’attesa del proprio turno può superare le cinque, sei, sette ore.
L’ANALISI DEL PRIMARIO
«Gli accessi sono tornati quasi ad essere quelli dell’epoca pre Covid, con un ritorno al Ps dei casi non proprio di emergenza, che potrebbero quindi essere valutati da un medico di base – afferma Walter Ageno, primario del Ps di Varese – l’utenza deve capire che più il Ps riesce a concentrarsi sulle urgenze, più i tempi di attesa sono giusti. Se invece arrivano persone che possono essere trattate altrove, i tempi si dilatano».
Dieci e lode al personale sanitario del PS, che è sempre pronto ad ascoltare, fornire risposte e aiutare. In prima linea ci sono gli infermieri che non si fermano mai: devono spostare barelle, accompagnare ai servizi igienici, fornire padelle e pappagalli, sorreggere infermi.
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