SENTENZA D’APPELLO
Ubriaco alla guida: patente addio
Causò un incidente con un tasso di alcol sei volte superiore al lecito: condannato a nove mesi e divieto di mettersi al volante
Punizione esemplare per un albanese, oggi 47enne, che nel settembre di due anni fa, messosi alla guida nonostante un tasso alcolico esagerato, causò un incidente in pieno centro a Varese. L’automobilista, processato con rito abbreviato, ha avuto comminata una condanna per guida in stato di ebbrezza a nove mesi di arresto (pena sospesa), ma soprattutto la sanzione accessoria della revoca definitiva della patente. Un provvedimento, quest’ultimo, disposto in automatico quando sia provato che il conducente del veicolo che ha provocato un incidente fosse al volante nonostante un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro.
Nel suo caso, nel pomeriggio del 7 settembre del 2016, l’imputato era risultato positivo all’etanolo con un tasso di 3 grammi per litro, dunque sei volte il limite di legge. Quando gli agenti della polizia locale intervennero in pieno centro, per gli accertamenti di rito, si ritrovarono di fronte a un soggetto alle prese con «una severa alterazione psicofisica», ha scritto in sede di motivazione il gup di Varese Anna Giorgetti, il cui verdetto è stato nel frattempo confermato dalla prima Corte d’Appello di Milano. Fu sufficiente annusarne l’alito, osservare il suo instabile equilibrio e ascoltare il suo linguaggio sconnesso, per capire che l’automobilista, al quale non sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche, aveva fatto una pazzia a mettersi alla guida in quelle condizioni, mettendo a repentaglio non solo la sua vita, ma anche quella degli altri. E così, via la patente per sempre. A meno che il ricorso in Cassazione non sovverta un finale che pare ormai segnato.
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