SERIE A
Varese, una poltrona per due: Ferrero a rischio
Ballottaggio con De Vico: Varese ragiona e medita
L’Openjobmetis sfoglia la margherita in vista di una fisiologica riduzione nella sua ridondante collezione di ali. Contando anche Jalen Jones, che sarà eventualmente arruolato dopo domenica ma continua a trasmettere segnali positivi, sono cinque i giocatori in ruoli analoghi o similari che si contendono i posti (non più di 3?) nell’organico della Varese che verrà.
Se il giocatore del Texas sarà l’eventuale titolare nello spot di ala forte, c’è almeno un esubero italiano tra Arturs Strautins, Nicolò De Vico e Giancarlo Ferrero, nell’ottica di promuovere in prima squadra il giovane Nicolò Virginio. Il ballottaggio più scontato in attesa di evoluzioni su altri ruoli, sarebbe quello fra il 33enne capitano e la 27enne ala monzese: una rotazione a nove con il lancio di un giovane del vivaio rispetto ai dieci senior della stagione passata, ottimizzerebbe meglio le risorse da investire sul mercato straniero.
Possibile un divorzio a sorpresa tra Varese e il suo giocatore di più lunga militanza che veste il biancorosso dal 2015? In favore di De Vico, al di là dell’anagrafe, giocherebbe la possibilità di essere utilizzato sia da ala piccola che da ala forte; Ferrero invece è ormai a tutti gli effetti un “numero 4”, ruolo nel quale lo aveva reinventato Attilio Caja anche se sottodimensionato a quasi tutti gli avversari della serie A.
In ballo entra anche il fattore economico: il contratto di De Vico è garantito fino al 30 giugno 2022, mentre l’Ojm può uscire entro il 30 giugno versando una somma modesta dall’anno residuo del contratto con l’ala mancina. Ovvio, però, che Ferrero non è un giocatore qualunque per Varese, né per i tifosi che ne hanno fatto il simbolo di questi anni travagliati interpretati sempre con dedizione e professionalità dal giocatore di Bra, né dalla società che lo stima per il suo ruolo dentro e fuori dal campo, e lo ha sostenuto nel percorso di studi attraverso i quali si è laureato alla Liuc. Inoltre c’è anche l’aspetto del peso specifico che il capitano può vantare in spogliatoio particolarmente rilevante soprattutto alla luce dell’addio pressoché certo di Luis Scola che nella stagione passata è stato insieme a Giancarlo il faro non solo tecnico ma anche umano.
Decisione delicata, dunque, implicando fattori tecnici, economici e umani per un sacrificio inevitabile di uno dei due giocatori. Ma come già avvenuto nel ballottaggio Vertemati-Sacchetti, risolto in favore del primo con una scelta razionale e non di pancia, anche in questo caso Varese dovrà farsi guidare dal cervello oltre che dal cuore. Saranno decisivi i colloqui dei prossimi giorni verificando aspettative di gioco e di ingaggio degli elementi in corsa.
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