FASE 2
Usura, rischio concreto
«Fondamentale la collaborazione con le istituzioni»

Il rischio che la criminalità s’infiltri nelle aziende e nelle famiglie diventa ancora più concreto in questo periodo in cui è iniziata la Fase 2. Un pericolo da non sottovalutare, perché assolutamente reale, come viene evidenziato dalle forze dell’ordine che tengono sotto controllo il territorio.
La Guardia di finanza ha tra i suoi compiti anche quello di preservare il tessuto economico il più possibile sano, evitando l’infiltrarsi di elementi criminali che approfittino di periodi, come questo, di grande difficoltà economica per molte aziende.
Il fatto che la maggioranza delle attività produttive e dei servizi sia in flessione e in forte crisi dà al fenomeno criminale la possibilità di intaccare il tessuto sano della società. Come? Semplicemente rispondendo a una necessità che per molti è impellente, ossia fornendo quella pronta liquidità che per molti imprenditori è un’esigenza primaria.
E allora si assiste a due fenomeni: o i criminali si offrono come finanziatori (con richiesta di restituzione dei contanti ovviamente a tassi di usura), o utilizzano il mezzo più subdolo: diventare socio dell’imprenditore, di fatto controllandone l’attività e riducendolo in sua balìa per esempio anche solo obbligandolo a fare precise scelte o costringendolo ad assumere determinato personale. Purtroppo però sarà sempre il titolare a dover rispondere in caso di attività che diventino penalmente rilevanti. Senza dimenticare la terza forma, forse la più pericolosa e complessa, quella che vede il finanziatore esterno mettere i fondi necessari nella ditta, di fatto riducendo il titolare ad un mero prestanome.
Per tutti questi reati a sfondo economico-finanziario, è la Guardia di Finanza ad essere in prima linea. «Grazie al know how acquisito dalle Fiamme Gialle nel corso degli anni, e all’esperienza dovuta all’attività di polizia tributaria che ci compete, la Guardia di Finanza non solo è in grado di leggere con competenza la documentazione contabile, ma anche di porre attenzione alle anomalie che si verificano in questo periodo nelle imprese - spiega il generale Marco Lainati, comandante provinciale della GdF - Siamo in prima linea, ma la cosa fondamentale è la collaborazione interistituzionale: in particolare con la prefettura e con gli altri enti del territorio, come la Camera di Commercio».
Una sinergia che vede i militari collaborare fattivamente con associazioni di categoria, vere “sentinelle” del territorio. Ma non su opposte barricate, bensì dalla stessa parte: quella della legalità, perché i gruppi criminali trovino il terreno più ostico possibile alla loro infiltrazione.
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