LA VIOLENZA
Botte, due donne ricoverate ogni settimana
Centro antiviolenza: «In ospedale l’aiuto alle donne abusate». Lo gestisce l’associazione Amico Fragile

L’umiliazione delle botte, la corsa in ospedale, le cure. Il silenzio su chi è stato, su chi lo ha già fatto e lo rifarà.
A strappare il velo della vergogna e a dare un concreto aiuto alle donne maltrattate, oggi c’è un centro antiviolenza all’interno del Circolo.
Si chiama Amico Fragile Dico_donna.
Perché le donne che prendono scapaccioni, bottigliate, calci e pugni e subiscono ogni genere di azioni bestiali quasi sempre da una persona conosciuta e amata, dal marito, dal compagno, dal fidanzato, dal padre, dallo zio, devono poter contare subito su un aiuto fatto di professionalità e dal cuore grande.
Sono due ogni settimana le donne picchiate che arrivano al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo.
Sui referti, spesso si legge «percosse da persona nota».
L’assistenza in ospedale continua anche dopo l’emergenza, con il nuovo centro aperto nella cittadella della salute.
LA RETE ANTIVIOLENZA
Il quarto sul territorio, perché la Rete antiviolenza interistituzionale di Varese, di cui è capofila il capoluogo e che comprende 115 Comuni, coordina già altri tre centri, due sportelli (a Sesto Calende e a Luino), una casa rifugio, in località segreta, «dove lo scorso anno sono state ricoverate quindici donne e dove c’è la possibilità di ospitare anche i minori, persone a rischio e che vanno protette in tutti i modi», spiega l’assessore ai Servizi educativi Rossella Dimaggio.
Su tutto il territorio le donne aiutate sono state 600 in tre anni (coordinatrice della rete è Adelaide Caraci): si tratta di donne che si sono rivolte a uno dei centri antiviolenza, non necessariamente che sono passate dal Pronto soccorso.
DUE RICOVERI ALLA SETTIMANA
Eppure il dato di due aggredite la settimana arrivate al Ps di Varese (seppure un dato “di media”, non codificato ufficialmente dalla Rete ma dall’esperienza quotidiana dei medici) dice quanto ci sia bisogno di una estensione del protocollo messo a punto dalle strutture ospedaliere, da Amico Fragile onlus insieme con la Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine e diventato operativo l’1 aprile del 2016 all’ospedale Del Ponte, al Pronto soccorso ginecologico. E ora, al Circolo.
PRONTO SOCCORSO STRATEGICO
«Il ciclo perverso della violenza ha il più delle volte la prima segnalazione nei Pronto soccorso ospedalieri, quindi la struttura diventa un punto strategico per il contrasto della violenza e la tutela e il sostegno alla vittima», dice Liliana Colombo, presidente della onlus che già nel 2013 ha attivato all’ospedale Del Ponte un sostegno con il supporto del servizio di Psicologia clinica dell’università dell’Insubria.
Ora l’ascolto e la cura della mente ugualmente ferita come il corpo, per le donne abusate, è attivo 24 ore su 24 e lo sarà anche al Pronto soccorso del Circolo per le vittime di violenza sul territorio.
I medici del Ps, coordinati da Saverio Chiaravalle, sanno di poter attivare una rete e non solo di curare le lesioni fisiche di chi arriva con tagli ed ematomi causati da un partner violento (le dottoresse referenti sono Marilena Silvestri e Francesca Carbone).
Un progetto di ascolto e accoglienza, un percorso psicologico e psicopedagogico per i figli, con la consulenza legale svolta in accordo con lo sportello istituito dalla Procura della Repubblica di Varese e dall’Ordine degli avvocati.
ASSISTENZA A 360 GRADI
«Abbiamo creato un punto di ascolto e aiuto che andasse oltre l’emergenza, con il coinvolgimento di molti professionisti». spiega Carlo Alberto Tersalvi, direttore sanitario dell’Asst Sette Laghi. E di «tutela polispecialistica integrata sanitaria e medico-legale, psicologica e sociale», parla la responsabile di Amico Fragile, Liliana Colombo.
«Nel direttore generale Callisto Bravi e nella sua direzione abbiamo trovato ascolto e disponibilità».
Il sindaco Davide Galimberti sottolinea come «Varese sia luogo simbolo della tutela nella protezione delle donne, con progetti concreti e con un’opera delicata di raccordo tra istituzioni e forze dell’ordine».
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