L’INTERVENTO
«Varesini bloccati nel traffico? Modifichiamo gli stili di vita»
Europa Verde Varese risponde alle dichiarazioni della Lega sulla viabilità

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Direttivo Europa Verde Varese in risposta alle dichiarazioni della Lega cittadina sul tempo trascorso dai varesini nel traffico cittadino.
***
Leggiamo sugli organi di stampa, alcune dichiarazioni della Lega relative al numero di ore passate dai cittadini varesini in automobile (secondo uno studio americano: 49 ore/anno), e che imputano questo problema a scelte di viabilità che mettono le iniziative economiche in second’ordine. Sembrerebbe, a leggere le dichiarazioni della Lega, che questo sia dovuto al fatto che (citiamo la dichiarazione di Marco Bordonaro della Lega): «La Giunta comunale di sinistra, ostaggio di estremisti ambientalisti, sta facendo una guerra ideologica alle auto».
Ci permettiamo di far presente che l’esperienza di supporto esterno all’attuale Giunta non ci ha mai fatto toccare con mano la presenza di questi citati estremisti ambientalisti. Anzi: diremmo piuttosto che le iniziative in termini di interventi per tutelare l’ambiente e di mettere in pratica soluzioni di mitigazione al riscaldamento globale in città sono ancora di là da venire.
Forse la Lega si riferisce ai problemi di viabilità che i lavori di messa in opera di importanti infrastrutture hanno ovviamente determinato. E comprendiamo che questo possa dare fastidio ad una organizzazione politica che ha fatto poco – o nulla – negli anni in cui ha governato la città. È chiaro che ogni volta che si mette mano alla necessità di poter godere di lavori di ammodernamento e di miglioramento della viabilità i lavori stessi comportano situazioni di difficoltà alla circolazione, ma questo è ben poca cosa rispetto alla possibilità di godere, a regime, di situazioni che hanno risolto cronici problemi che – per “non disturbare il conducente” – non sono stati affrontati prima dell’attuale governo locale.
Quindi riteniamo che le osservazioni della Lega siano prive di fondamento e prive anche degli attori citati – questi fantomatici estremisti ambientalisti, che ancora devono comparire sulla scena varesina – poiché se di ulteriori miglioramenti della viabilità devono esser affinati lo si deve fare “a bocce ferme” ed in un momento in cui i lavori hanno completato il loro iter.
Solo in quel momento si potrà discutere sul se e dove migliorare la mobilità e la viabilità, e prendendo in considerazione non solo l’elemento di “non disturbare l’economia locale” che è uno solo dei parametri. L’imprenditoria locale, infatti, prima di essere imprenditoria è fatta di cittadini che affrontano la città ed i suoi servizi, innanzitutto. Una città dove – come in tutte le città – va rivista l’abitudine a spostarsi solo ed esclusivamente in automobile. A Varese – secondo alcune analisi preliminari del Politecnico di Milano – il 73% della popolazione di Varese abita a 5 minuti a piedi da una fermata dell’autobus. Il 55% abita a 5 minuti a piedi da una scuola del primo ciclo. Secondo l’Osservatorio UnipolSai, inoltre, l’utilizzo dell’auto è frequente e per tratte molto brevi. Allora forse la soluzione sta anche nel cercare di modificare gli stili di vita e di iniziare a pensare ad una città dove i mezzi pubblici possano essere migliorati e l’uso delle autovetture private possa essere contenuto.
Questa potrebbe esser la strada per ridurre il numero di ore trascorso in macchina e – ne siamo certi – per abbattere l’accumulo di polveri sottili in centro città, con tutto quello che ne consegue in termini di impatto sulla salute. E la salute delle persone non ci sembra davvero possa rientrare nelle scelte ideologiche.
© Riproduzione Riservata