PROCESSO
Apre e danneggia tomba al cimitero
Trentenne fu ripreso dalle telecamere durante la profanazione e ora è accusato di violazione di sepolcro e danneggiamenti
Entrò al cimitero il sabato sera, approfittando del cancello rimasto aperto per un guasto.
Il giovane, in evidente stato confusionale, si andò a sedere davanti a una cappella privata, parlando da solo, piangendo, mettendosi le mani nei capelli e abbracciando una colonna. Poi si spostò nella zona degli ossari: sradicò una lapide, estrasse l’urna con i resti di una donna e infine la rimise a posto. Per poi riaprirne una seconda, ma senza fare danni.
La scena, risalente al 2018, venne ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del cimitero di Venegono Superiore. Grazie a quelle immagini, la polizia locale identificò un trentaduenne del paese, ora a processo con l’accusa di violazione di sepolcro e danneggiamenti.
Già, perché - come ha riferito in Tribunale a Varese la responsabile dei vigili urbani - la prima lapide rimossa fu anche rovinata. Ad accorgersi dell’incursione, la domenica mattina, furono i primi cittadini ad arrivare al camposanto. Furono loro a chiamare il sindaco e il custode, che poi trovò anche spaccati i vetri del magazzino (ma per quell’episodio non esistono immagini).
Gli accertamenti della polizia locale hanno escluso alcun legame tra l’imputato e i defunti presi di mira. Una scelta casuale, insomma.
Il pm Nicola Ronzoni ha prodotto la documentazione medica da cui emerge che il 32enne è in cura al Cps (Centro psico-sociale) dell’Asst. Il difensore, l’avvocato Gianluca Franchi, ha quindi chiesto una perizia psichiatrica sull’imputato; istanza respinta dal giudice Andrea Crema. Il processo si concluderà il 9 giugno.
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