RAZZIE
Ladri di biciclette. In stazione
Furti continui, sospetti su una banda di quattro persone
Caccia ai ladri di biciclette. Il mese di gennaio è stato complicato per i venegonesi che hanno lasciato le loro biciclette nel deposito di fronte alla stazione. Molti, infatti, al ritorno dal lavoro si sono accorti che il loro mezzo di locomozione su due ruote era sparito.
Così, per cercare di arginare il problema e di stanare i ladri, l’Amministrazione comunale ha deciso di divulgare le immagini delle videocamere di sorveglianza posizionate all’uscita della rimessa. Chissà mai che qualcuno riconosca la banda e possa fornire informazioni utili.
Il comandante della polizia locale Mariangela Cassese racconta che il fenomeno è in forte crescita e l’utilizzo delle due ruote è sempre più limitato perché le persone sono stanche di subire continui furti. «Gli ultimi due sono avvenuti a distanza di pochissimo tempo uno dall’altro: il 17 e il 25 gennaio. Una bici è stata rubata a una persona a cui soltanto un mese fa era stato sottratto un costoso pc dall’auto», continua il comandante. «Ma la cosa che più ci dispiace è che è sparita anche quella che avevamo comprato noi per una ragazza disabile. La utilizzava tutti i giorni per raggiungere il ritrovo del pulmino che la accompagna in comunità».
Secondo l’Amministrazione comunale tutto questo si verifica da quando i boschi vicini sono diventati crocevia di tossicodipendenti e spacciatori; persone di malaffare scendono dal treno e poi raccattano ogni mezzo possibile per poter raggiungere Pianbosco.
Al momento le immagini della videosorveglianza vengono viste a posteriori; un problema di trasmissione di onde radio impedisce agli agenti di monitorare costantemente la situazione. Secondo gli addetti ai lavori la mole di lavoro che ne deriva è piuttosto importante.
Ciclicamente bisogna spostarsi con l’apposita attrezzatura, scaricare i filmati e visionarli tutti per trovare qualche indizio utile. Mediante le prime ricostruzioni però, si è appurato che la gang delle biciclette è composta da circa quattro elementi; sono sempre i soliti che transitano nei pressi della stazione e che mettono a segno i colpi.
«Vogliamo diffondere le immagini per cercare di individuare questi ragazzi, di dargli un nome. Se riusciamo a sensibilizzare il questore su questa vicenda sarà più semplice dargli un foglio di via. Dopodiché se dovessimo trovarli sul territorio di Venegono per loro diventa un problema dal punto di vista penale. Una volta individuati sarà più semplice chiedere delle misure restrittive», conclude la comandante Cassese.
Il fenomeno dei furti di bici in stazione allarma anche altri comuni.
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