BRACCIO DI FERRO
Venegono, l’antenna della discordia
Il Comune boccia la richiesta, Vodafone s’oppone: battaglia davanti al Tar

Il Comune nega il permesso per l’installazione di una nuova antenna per cellulari. E la compagnia telefonica decide di presentare ricorso al Tar. Andiamo con ordine. A giugno 2021 Vodafone Italia Spa e Infrastrutture Wireless Italiane Spa hanno chiesto all’amministrazione comunale di poter posizionare un’antenna su un’area privata in via Kennedy, ai confini con Castiglione Olona. L’Ufficio tecnico, però, ha bocciato la richiesta. A questo punto le aziende di telecomunicazioni hanno impugnato davanti al Tribunale amministrativo regionale l’atto comunale che ha negato il permesso al nuovo impianto di telefonia mobile.
IL SINDACO «Abbiamo espresso parere negativo all’installazione di questa antenna su un’area privata posta sull’asse della statale Varesina in quanto nel Piano di Governo del Territorio del nostro Comune è esplicitamente indicata una zona apposita per il posizionamento di tutte le infrastrutture tecnologiche», spiega il sindaco Mattia Premazzi. Secondo il documento urbanistico, tutte le antenne per le trasmissioni radio devono essere installate in via San Michele. Si tratta di una località poco abitata e in mezzo ai campi, che collega Venegono Inferiore con Tradate. «Per intenderci, è la strada che porta all’ospedale Galmarini - continua il sindaco - Abbiamo invitato l’operatore a mettere la sua struttura in questo luogo, che è stato scelto per un motivo ben preciso, ma la nostra proposta non è stata accolta».
Quest’area in aperta campagna era stata scelta dall’amministrazione per preservare i cittadini dall’esposizione ai campi magnetici. «Sia noi come amministrazione, sia l’Ufficio tecnico, ci dobbiamo attenere a quello che è previsto nel piano urbanistico del Comune - prosegue Premazzi - E soprattutto è nostro interesse porre in primo piano la salute dei venegonesi». Il quale precisa che, per il municipio, la soluzione migliore era stata quella di individuare un’area idonea evitando così che gli operatori potessero contattare i singoli privati per dislocare le antenne nei loro terreni, nei giardini o sui tetti.
VODAFONE «In questo caso ci siamo solo limitati ad applicare le regole - conclude -. Dal canto suo, Vodafone ha fatto ricorso invocando la pubblica utilità di un servizio. Vedremo che cosa deciderà il Tribunale; crediamo di poter mantenere quelli che sono i nostri principi e la nostra volontà. Se poi il Tar ci darà torto, ne prenderemo atto e agiremo diversamente».
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