QUARTIERI
Via Alfieri nella morsa delle auto
A Sant’Edoardo alta velocità e troppe barriere

La sera del 18 gennaio, al Teatro Sociale, Emanuele Antonelli e la sua giunta illustreranno alla cittadinanza un resoconto di quanto realizzato in questi primi due anni e mezzo di amministrazione, gettando al contempo uno sguardo sugli obiettivi da centrare nella seconda metà del mandato. I quartieri e i singoli cittadini si preparano a presentare le loro istanze.
Sant’Edoardo, popoloso quartiere-cuscinetto tra il centro e la periferia, si concentra su viale Alfieri, il vero cuore del quartiere: qui si affacciano la chiesa parrocchiale, le scuole elementari Bertacchi e la materna Maria Ausiliatrice, l’ufficio postale e una sfilza di frequentatissimi negozi. Una tale concentrazione di attività contribuisce a ingrossare il continuo, ininterrotto flusso di traffico, che da anni rende l’asse viale Alfieri/viale Pirandello uno dei più congestionati della città.
«Le auto sfrecciano ad alta velocità, in qualche caso anche a più di 90 all’ora», evidenzia Peppino Tagliabue, titolare dell’omonima edicola, storico punto di riferimento di Sant’Edoardo. L’intensità del traffico resta senza dubbio una delle principali criticità. Ma non l’unica. «Su diversi marciapiedi – aggiunge Tagliabue – mancano gli scivoli per disabili: se una persona in carrozzina volesse raggiungere la chiesa o le poste, farebbe fatica, dovendo oltrepassare delle barriere architettoniche».
Tagliabue ricorda anche che sul viale esistevano delle panchine che nella bella stagione permettevano ai pedoni di sedersi a riposare: anni fa sono sparite.
Tagliabue racconta poi che molti clienti non sono affatto contenti dei nuovi sensi unici istituiti in alcune vie del rione (come via Bergamo, dove sorgono l’oratorio, il teatro e il campo dell’Ardor e altre stradine limitrofe alla chiesa). «C’è chi si lamenta di dover fare dei giri assurdi per arrivare a casa – informa - Io mi limito a dire che, prima di prendere certe decisioni, sarebbe opportuno dialogare con i cittadini interessati. Sui sensi unici si potrebbe discutere a lungo. Faccio solo un esempio: anni fa, per venire a Sant’Edoardo dal centro, c’era un percorso lineare che passava da piazza Trento e Trieste, via Manara e via Gaeta. Adesso via Manara è pedonale, via Gaeta è a senso unico in direzione centro. Così si è snaturato quello che era il percorso più logico per raggiungere il nostro quartiere».
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