LA POLEMICA
Via fiori e lumini dai colombari
Sgradita sorpresa in occasione di una visita ai propri cari nel cimitero di Casbeno. Il Comune si difende: "Questioni di sicurezza, abbiamo solo applicato il regolamento"

A trovarsi la sgradita sorpresa sono stati alcuni cittadini che, l’altro giorno, si sono recati al cimitero di Casbeno in visita ai propri cari: dai colombari erano stati rimossi vasi, fiori e lumini elettrici. «All’inizio pensavamo a un furto – commenta una lettrice – ma poi aprendo il bidone dei rifiuti li abbiamo trovati tutti lì dentro». Il “giallo” è stato risolto dai Servizi cimiteriali di Palazzo Estense: «Abbiamo solo applicato il regolamento comunale che impone la rimozione di piante sulla pavimentazione dei loculi per questioni di sicurezza».
L’episodio arriva a poco più di due settimane dalla commemorazione dei defunti, quando moltissime persone si sono recate nei cimiteri per recitare una preghiera e lasciare un fiore davanti alla tomba dei cari estinti. Lunedì pomeriggio una donna si è recata col marito in visita al camposanto di Casbeno e, appunto, non ha più trovato traccia di crisantemi e ciclamini: «Credevo che qualcuno ce li avesse rubati – afferma –, poi però mio marito ha aperto un cassonetto per la differenziata e ha visto che fiori, piante, vasi e lumini erano stati buttati dentro. Abbiamo chiesto e si è scoperto che erano stati rimossi su indicazione dei Servizi cimiteriali del Comune». E sono stati gettati nell’immondizia, «tra l’altro senza alcun tipo di differenziazione». Da qui, lo sfogo: «Nessuno si deve permettere di gettare nei rifiuti i fiori freschi che vengono deposti davanti alle tombe dei defunti».
La replica di Palazzo Estense non s’è fatta attendere: «Si tratta soltanto dell’applicazione del regolamento comunale in vigore ormai da anni – spiega il dirigente dei Servizi cimiteriali Alessandro Bonfadini -. In sostanza, la pavimentazione dei loculi deve essere libera per lo scorrimento delle scale e inoltre gli accessori ammessi sono solo quelli fissati alla struttura, ossia che non rischino di cadere. C’è inoltre il divieto di collocare lumini a cera. Tutte prescrizioni che però vengono spesso ignorate. Ora con la commemorazione dei defunti si era creata una situazione ingestibile: abbiamo lasciato alcuni giorni, poi siamo stati costretti a intervenire per questioni di sicurezza». Tutt’altro discorso vale invece per le tombe private: «Quelle nessuno le tocca, sul posto assegnato i parenti possono mettere ciò che vogliono».
Conclude Bonfadini: «Comprendo le rimostranze delle persone, ma era oggettivamente impossibile avvisarle una ad una e invitarle a rimuovere vasi e lumini: abbiamo dovuto provvedere. Su quattordici cimiteri presenti in città, per un totale di 40mila sepolture, abbiamo ricevuto lamentele soltanto da cinque famiglie. Questo significa che la maggior parte dimostra di aver capito». Parole che non placano la rabbia dei parenti dei defunti: «Piuttosto che gettare vasi, fiori e lumini nell’immondizia, sarebbe stato meglio deporli davanti agli ossari comuni. Senza contare che si poteva almeno affiggere un avviso in bacheca segnalando la necessità di rimuoverli. E invece, almeno a Casbeno, non ce n’è traccia».
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