IL PERICOLO
Villoresi, folle sfida ai divieti
Fa caldo: nonostante le ordinanze dei comuni, lungo il canale tuffi e grigliate

Quest’anno l’estate è iniziata con un mese di anticipo: così la tratta del canale Villoresi che attraversa l’Alto Milanese è tornata a diventare un’area di balneazione per chi cerca un po’ di refrigerio dal caldo africano di questi giorni.
Niente di meglio di una spiaggia gratis e sotto casa, peccato che la balneazione sia rigorosamente vietata dalle ordinanze comunali, soprattutto per i gravi rischi cui sono soggetti coloro che amano bagnarsi in questo corso d’acqua artificiale.
CALDO RECORD
L’ondata di caldo di questo torrido mese di maggio si protrarrà anche nei prossimi giorni, con punte anche di 35 o 36 gradi. Già domenica scorsA si erano viste le prime presenze lungo il canale, specie nei ritrovi tradizionali come ad esempio alle Quattro Bocche di Busto Garolfo, alla chiusa di Villastanza di Parabiago e in generale alle diramazioni del canale, soprattutto nelle vasche laterali o lungo il secondario che arriva fino a Casorezzo. Bastano poche decine di persone per fare diventare il Villoresi una piccola Rimini. Al solito i più numerosi sono i gruppi di immigrati sudamericani che organizzano dei picnic a base di musica, birra e grigliate. Naturalmente non fanno niente di male, ma rischiano parecchio. Tra una grigliata e l’altra c’è chi si lancia in nuotate e tuffi spericolati: un comportamento da sconsigliare soprattutto ai più piccoli e ai nuotatori meno esperti, ma soprattutto a chi prima di immergersi pensa bene di mangiarsi una costina di maiale grigliata o scolarsi un paio di birre ghiacciate. Già in questi giorni sono stati segnalati anche i primi ragazzini che si tuffano pericolosamente dal ponte di Ravello a Parabiago o addirittura dalla struttura dell’elettrodotto presente tra Busto Garolfo e Casorezzo. La corrente nel canale principale al momento non è ancora molto forte, ma è sempre meglio non rischiare. Rimane il fatto poi che l’acqua, che arriva dal Ticino, non è sicuramente delle più pulite e anche per mere ragioni di salubrità e igiene è sconsigliabile farci il bagno. Nella tratta parabiaghese ci sono stati vari annegamenti negli anni, come ad esempio quello di un ecuadoriano di 35 anni che morì nel luglio del 2011 e di un diciassettenne egiziano che fece la stessa tragica fine l’anno successivo. Nella zona dell’ex lavatoio di Busto Garolfo nell’agosto del 2016 annegò tragicamente un ragazzo di appena 13 anni che stava facendo dei tuffi con degli amici. Nel giugno del 2013, invece, un sedicenne marocchino affogò dopo un incauto tuffo dal Ponte Marinai d’Italia, nella zona di Arconate. Il Villoresi, inoltre, è caratterizzato dalla presenza della pista ciclopedonale lungo l’alzaia che, nelle giornate estive, e non solo, è invasa da biciclette e pedoni: non sempre la convivenza è facile e in alcuni punti le staccionate di protezione sono malmesse o assenti. Ci vuole ben poco per finire sbadatamente nel canale.
SERVE BUON SENSO
Insomma tutti cercano refrigerio e qualche momento di relax, ma l’invito è sempre di rispettare le regole e il buon senso, anche per chi, soprattutto gli stranieri, conosce poco il territorio e le insidie del canale Villoresi. Lo stesso problema riguarda naturalmente anche il fiume Ticino soprattutto nella tratta tra Castelletto di Cuggiono e Turbigo (nei pressi del ponte in acciaio) dove si sono verificate numerose tragedie in passato.
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