LA POLEMICA
Volandia: «L’ampliamento è un salto nel vuoto»
Il segretario provinciale della Lega, Andrea Cassani, contro il progetto passato a Villa Recalcati. La replica di Sinistra Italiana

«L’avvio dell’accordo di programma per Volandia è un salto nel vuoto inconcepibile, votato dalla maggioranza di centrosinistra che decide di avviare un accordo di programma, già preventivamente bocciato dai Comuni che sono stati interpellati». Questa la presa di posizione della segreteria provinciale della Lega, guidata da Andrea Cassani, sul progetto di ampliamento dell’area museale dedicata appunto al volo.
«Bocciato sonoramente anche dal Parco del Ticino e dalla stessa Regione Lombardia che ha chiesto integrazioni e spiegazioni che mai sono arrivate dai proponenti - osserva Cassani -. Dalla documentazione presentata da Fondazione Volandia sembrerebbe che, con la scusa della necessità di sviluppo museale, si vogliano costruire un parcheggio coperto da 2.000 posti, che non insiste nemmeno sulla viabilità che porta a Volandia ma direttamente verso lo scalo di Malpensa, un albergo e un ristorante. Il tutto in deroga alla destinazione urbanistica delle aree».
«Fa specie che tanta sinistra-ambientalista, che si è opposta al Masterplan di Malpensa, ora sostenga un progetto del genere che va a intaccare formazioni boschive e aree agricole sulle quali lo stesso Parco del Ticino ha detto che sarebbero consentite solo nuove edificazioni per finalità agricole da parte dell’impresa agricola o dell’agricoltore. Il tutto a poca distanza dalle aree residue di Natura 2000» argomenta il segretario della Lega.
«È stato votato dal Consiglio provinciale un documento che asserisce che non vi sia la necessità di varianti urbanistiche quando invece tutti gli enti interpellati hanno proprio messo per iscritto il contrario - puntualizza Cassani -.
Non si capisce chi farà parte della fantomatica “Newco” che gestirà il parcheggio né è dato a sapere per quanto tempo lo farà e come saranno destinati i ricavi. Ci chiediamo quanti consiglieri provinciali abbiamo letto la documentazione prima di votarla».
E ancora: «Come dice Regione Lombardia non è stata data una risposta alle richieste di chiarimenti relativi all’inquadramento territoriale, non è dimostrata la conformità urbanistica, non è stato presentato un quadro economico dell’accordo e tante altre sottolineature tra cui la non indifferente specifica per la quale si evidenzia che l’eventuale contributo regionale potrà essere dato solo a un soggetto pubblico per finalità di interesse pubblico»
«Dubbi che come Lega condividiamo appieno, tant’è che abbiamo votato contro a questo Accordo di programma perché a nostro avviso l’interesse pubblico di tale operazione non è affatto evidente. E le domande poste ai funzionari provinciali non hanno affatto dipanato i nostri dubbi, anzi-... » osserva ancora Cassani.
«Noi non siamo contro le iniziative imprenditoriali per lo sviluppo del nostro territorio, però le iniziative privatistiche devono essere esplicitate e seguire iter differenti rispetto a iniziative pubblicistiche. Immaginiamo che l’idea di fare un parcheggio coperto di 2000 posti, un albergo e un ristorante esattamente di fronte a Malpensa, in deroga agli strumenti urbanistici, sia un’idea che piacerebbe a tanti imprenditori - sostiene Cassani -. Ma ci chiediamo: quale sarebbe poi l’attività prevalente di quel compendio? Quella museale o quella commerciale?».
«Il presidente Magrini si è fatto garante in commissione del fatto che tale promozione dell’AdP, laddove servissero varianti urbanistiche, verrebbe stoppato. Ci chiediamo come possa pensare di andare avanti con tale progetto vedendo i pareri perentori dei comuni di Ferno, Somma Lombardo, Vizzola Ticino, del Parco del Ticino e di Regione Lombardia» è la stoccata della Lega.
«Lo stesso presidente ha detto che il documento contestato dai Comuni è un progetto superato, però nessuno ha visto la nuova proposta progettuale, sempre che tale proposta esista. E se davvero esistesse questa nuova proposta non si capisce perché non sia stata mostrata prima di portare in consiglio l’avvio dell’Iter dell’AdP».
«La Lega sostiene il valore storico e culturale del Museo di Volandia ma ritiene che le iniziative, che a nostro avviso appaiono per lo più privatistiche, non possano essere sostenute dalle istituzioni» conclude Cassani.
LA REPLICA DI SINISTRA ITALIANA
«È interessante vedersi citati nel documento della segreteria provinciale della Lega a Varese come componente politica in grado di potersi opporre e votare contro l'espansione di Volandia a Somma Lombarda - si legge in una nota firmata da Paolo Matteucci, segretario regionale Sinistra Italiana Lombardia, e Lorenzo Colombo, segretario provinciale Sinistra Italiana Varese -. Sfortunatamente per la costola varesina del partito del Carroccio, Alleanza Verdi Sinistra non è presenta nel consiglio provinciale e, ad ogni modo, il nostro partito è contrario sia a questo progetto di espansione del Museo del Volo, fatto solo per fare cassa attraverso opere come un albergo e un parcheggio da 2000 posti che nulla centrano con il Museo, sia al progetto del Masterplan di Malpensa. Quello che sarebbe da chiedersi è perchè la Lega sia favorevole all'espansione della zona Cargo di Malpensa ma è contraria a quella di Volandia».
«Evidentemente - proseguono - le ragioni non hanno nè natura politica nè di difesa del magnifico polmone verde che è il Parco del Ticino, ma hanno origine nelle attuali questioni interne al loro partito, spaccatosi al Congresso e in difficoltà per spartirsi i posti alle imminenti europee. Questa modalità di comportamento non ha altro risultato che creare un cortocircuito istituzionale che verrà a presentarsi nel momento in cui la Regione dovrà mettere sul piatto i soldi che mancano e i comuni dovranno dare il loro parere. Per coprire tutto questo, la Lega ha deciso di fare scaricabarile e fingersi ambientalista. Noi rimandiamo al mittente l'accusa e chiediamo al segretario Cassani il motivo per cui, se la Lega è tanto contraria, non chiama il presidente Fontana (del suo stesso partito) per bloccare l'ennesimo progetto scellerato che deturpa il territorio».
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