ESTASI AZZURRA
Capolavoro mondiale dell’Italdonne
Dopo l’oro olimpico, nuovo trionfo della Nazionale di Velasco

Invincibili, tenaci, resilienti, leggendarie. L’Italia della pallavolo femminile è campione del mondo per la seconda volta nella sua storia, 23 anni dopo il titolo vinto in Germania, e gli aggettivi non si contano. Le ragazze allenate da Julio Velasco, dopo l’oro olimpico a Parigi nel 2024 e due Nations League, ora salgono sul tetto del mondo battendo in una finale al cardiopalmo la Turchia dell’italiano Daniele Santarelli al quinto set. A Bangkok finisce 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8) con un tie-break dominato a suon di muri, l’ultimo, quello decisivo di Myriam Sylla, e capitan Danesi e compagne compiono l’ennesima impresa della gestione Velasco con il tecnico argentino che dopo i due Mondiali conquistati alla guida della Nazionale maschile nel ‘90 e nel ‘94 ora è l’artefice del trionfo iridato al femminile scrivendo una nuova pagina della storia pallavolistica e personale diventando, contemporaneamente, campione olimpico e mondiale in carica. Sotto la guida del tecnico argentino l’Italia ha messo in bacheca 2 VNL (2024 e 2025), un oro olimpico e un oro mondiale, trionfando in ognuna delle manifestazioni internazionali a cui ha preso parte. Contro la Turchia le azzurre centrano la 36ª vittoria consecutiva, allungando una striscia di successi monstre che spiega la forza della squadra.
L’EMOZIONE DI VELASCO
«Questa vittoria mi ha dato emozioni maggiori rispetto all’Olimpiade perché questa è stata una competizione lunga, difficile, e pieno di insidie. Per questo ha un sapore diverso e bellissimo», ha commentato Velasco dopo la vittoria del Mondiale delle azzurre. «Queste ragazze hanno lavorato con grande dedizione e giocato con coraggio anche quando eravamo in difficoltà - ha aggiunto il c.t. azzurro -. Questi sono valori che significano tanto e credo che questo gruppo abbia meritato di vincere così. È una vittoria arrivata anche grazie al lavoro fuori dal campo. Volevo ragazze autonome e autorevoli, ho un gruppo che ha fatto grandissime cose».
LA FINALE
Se il cammino fino alla penultima tappa era stato agevole, in semifinale con il Brasile e in finale contro la Turchia, l’Italdonne ha rischiato di cedere sotto i colpi di Melissa Vargas, trascinatrice con 33 punti della squadra di Santarelli, ma ha mostrato la sua forza soprattutto nei momenti difficili. Una forza mentale, non solo tecnica, la chiave dei successi targati Velasco. L’Italia ha avuto la meglio in volata nel primo e nel terzo set, è crollata nel secondo e nel quarto, poi nel tie-break ha surclassato le avversarie prendendosi il titolo iridato. Nel Mondiale thailandese le azzurre hanno inanellato sette vittorie su sette ed un dominio che i numeri possono spiegare solo in parte. Da un lato l’esperienza della capitana Anna Danesi, di Paola Egonu e Myriam Sylla, l’estro di Ekaterina Antropova e la solidità di Alessia Orro, dall’altro la capacità di fondersi in un tutt’uno delle giovani volute da Velasco, chiamate in causa e che non hanno mai deluso, a cominciare dalla più giovane del gruppo, Stella Nervini. «Siamo campionesse del mondo - esulta Orro -. Eravamo stanche, un po’ disconnesse, chiudiamo in bellezza questa estate, non poteva finire meglio. Non ho ancora realizzato, come quando abbiamo vinto le Olimpiadi. Sono tanto orgogliosa di queste ragazze. Nonostante le difficoltà abbiamo vinto. Siamo fenomenali».
LE MIGLIORI
La palleggiatrice sarda è stata eletta miglior giocatrice dei Mondiali. Miglior centrale la capitana azzurra Anna Danesi in tandem con Eda Erdem, miglior libero Monica De Gennaro. Migliore opposta la turca Melissa Vargas. «C’è tanto orgoglio. Avrei molte parole da dire, ma non so quando realizzeremo che squadra siamo e cosa stiamo facendo - le parole di una commossa Anna Danesi -. Abbiamo fatto uno step mentale pazzesco. Siamo rimaste solide nonostante fossimo sotto nel tie-break e, pur non giocando la nostra migliore partita, abbiamo sistemato ciò che non andava. Noi cerchiamo di mostrare i nostri valori, resilienza, voglia di superare ostacoli e problemi, lo abbiamo fatto e sono orgogliosa!».
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