PALLEGGIATRICE
Uyba, Il nuovo mondo di Sofia Monza
La giovane biancorossa ci racconta il debutto «con i consigli di Poulter»

“Sottiletta” è davvero cresciuta. Non è più la bambina esile e magra (da qui il nomignolo col quale in famiglia la chiamano tutti) ma è una ragazza forte, dalle spalle larghe che domenica, a soli diciannove anni, ha fatto il suo esordio in A1. Da titolare, guidando l’Uyba al successo contro Vallefoglia. Sui social è stata subito pioggia di post positivi ed entusiasti, compresi quelli emozionati di mamma Elisabetta e della sorella Benedetta. «Hanno collegato lo streaming alla TV e hanno visto tutti assieme la partita - inizia a raccontare la pallegiatrice classe 2002 -. Erano felicissimi, soprattutto mio papà Aldo: lui è il meno social della famiglia ma mi ha fatto a suo modo i complimenti». Di Sofia si è sempre detto che fosse una predestinata, un talento con la strada verso il volley di alto livello già tracciata. Ora che ci è arrivata, come si sta? «Un bel salto di qualità rispetto all’A2 - prosegue l’atleta che si è da poco iscritta alla facoltà universitaria di lingue e mercati-. Livello altissimo, attaccanti molto forti e una grande velocità nelle alzate. Durante i primi allenamenti ho fatto un po’ fatica, ho dovuto abituarmi ma mi piace tantissimo, è il gioco che prediligo. Mai mi sarei aspettata un esordio così, lo immaginavo a gara in corso, magari un ingresso per qualche punto. L’emozione è stata fortissima ma poi ho pensato solo a giocare, aiutata dalle mie compagne». Sempre troppo autocritica verso se stessa, per il match giocato contro Vallefoglia, Sofia è disposta a fare un’eccezione. «Mi darei un sette - il voto in pagella -. Mi sono detta che quella che mi stava accadendo era una cosa bellissima, il mio sogno; quindi ho pensato a godermi il momento e a giocare al meglio delle mie possibilità».
Il fatto che Marco Musso abbia deciso di schiararla nello starting six al posto di una Jordyn Poulter tenuta solo precauzionalmente a riposo (tanto che nel terzo set si è vista in campo) la dice lunga sulla fiducia che il tecnico biancorosso nutre nei confronti della sua giovane palleggiatrice. «Avere la fiducia del coach è una grande cosa - il parere della ex Club Italia -. Inoltre, è uno stimolo a fare sempre meglio e allenarmi tutti i giorni con Poulter mi permette di crescere e di evolvere il mio gioco». E Monza - che divide l’appartamento con Valeria Battista («ci conoscevamo sin dal Trofeo delle Regioni, in cucina è più brava di me che vado invece su cose semplici») - lo ha ripagato con una prestazione convincente: un bel mix tra intraprendenza e capacità di saper ascoltare i consigli che nel corso della partita Musso e la stessa Poulter le hanno dato. «Nei time-out Jordyn mi ha dato indicazioni sullo spostamento del muro avversario e consigli sulle scelte offensive migliori da fare. È una cosa molto bella perché significa che tra noi c’è collaborazione e tanto gioco di squadra». L’ha applaudita anche Mingardi, che innescata dalla mani di Sofia ha messo a tabellino 28 punti. «A fine gara l’abbraccio di Camilla è stato una delle cose più belle - ammette la giocatrice di Cerro Maggiore -. Ci siamo trovate bene, ha fatto una grande gara, aggiustando anche alcune palle imprecise, tanto lei tira sempre forte».
Domani l’Uyba torna di nuovo in campo contro Perugia. Un pensierino al posto da titolare? «Sarebbe bello ma non credo accadrà - ammette -. Poulter sta recuperando dal suo problema, ma se dovesse succedere saprei farmi trovare pronta».
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