FIRMA A ROMA
Sacchetti, il ct che viene da Varese
Il nuovo corso della Nazionale “benedetto” da Messina, a cui Meo subentrerà dopo gli Europei di settembre. Gli anni da giocatore e la residenza in città per l’ex tecnico di Sassari
L’Italbasket si affida a Meo Sacchetti per riportare il movimento tricolore alle Olimpiadi. Sarà il 64enne tecnico di Altamura, da più di 25 anni residente a Varese dopo aver chiuso la carriera da giocatore con la maglia della Ranger, il nuovo c.t. della Nazionale che subentrerà ad Ettore Messina dopo gli Europei del mese prossimo. Una sorpresa - anche per lo stesso Meo - che ha portato una ventata di entusiasmo nell’ambiente cestistico cittadino: l’accordo biennale, finalizzato all’accesso ai Mondiali del 2019 in Cina che qualificheranno per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, è stato raggiunto martedì a Roma dopo il colloquio tra il presidente Petrucci e il tecnico ex Sassari e Brindisi.
L’incarico sarà part-time, con Sacchetti che si dividerà tra la guida della Vanoli Cremona e la Nazionale, nel nuovo format che prevede impegni durante la stagione (finestre dal 19 al 27 novembre, dal 20 al 28 febbraio e dal 25 giugno al 3 luglio) con l’esigenza di rinunciare ai giocatori della Nba (Belinelli e Gallinari) e militanti in Eurolega (Hackett, Melli e Datome all’estero più i milanesi Cusin, Cinciarini e Abass) per le partite della prima fase delle qualificazioni ai Mondiali.
La prima scelta della Fip era Sasha Djordjevic, ma i costi per convincere l’attuale ct della Serbia erano fuori portata. E allora Gianni Petrucci ha riaperto il canale con Sacchetti, capitano dell’Italia dei tempi d’oro (argento olimpico nel 1980, oro agli Europei 1983 e bronzo agli Europei 1985), quando l’attuale presidente del movimento cestistico era segretario della Federbasket al seguito degli azzurri. Assieme a Sacchetti un pilastro dell’Italbasket era Roberto Brunamonti, richiamato da Ettore Messina come attuale team manager della Nazionale e legato a Meo da una profonda amicizia costruita proprio in azzurro.
Proprio l’attuale ct avrebbe “benedetto” la scelta del coach varesino d’adozione nel ballottaggio con Maurizio Buscaglia (emergente tecnico della Dolomiti Energia Trento che ha guidato l’Under 20 agli Europei 2017) e Pino Sacripanti (dal 2006 al 2016 coach dell’Under 20, oggi vice di Messina in Nazionale A).
L’emozione per la chiamata alla guida dell’Italia è stata fortissima per un coach che per oltre 10 anni della sua carriera ha fatto tanta gavetta tra la C2 di Asti e la vecchia B1 di Castelletto Ticino. Di sicuro a coach Meo manca l’esperienza internazionale sia con le Nazionali che con i club (comparsate con Sassari in Eurolega ed Eurocup). Ma dopo aver vinto in tutte le categorie con i club (C1 e C2 con Asti, due volte la B1 a Castelletto Ticino, l’A2 a Sassari con cui ha conquistato lo storico triplete scudetto-Coppa Italia-Supercoppa nel 2015/’16), all’allenatore più Zen d’Italia non mancherà l’entusiasmo per riportare l’Italbasket ai fasti della sua epoca da giocatore. Quando in azzurro vinse tutto, senza però conquistare mai nulla con un club: una maledizione vera e propria tra tante finali perse - a partire dallo scudetto 1989/’90 condizionato dal suo grave infortunio nella gara2 contro Pesaro - vestendo la maglia di Varese.
© Riproduzione Riservata