Usa 2016
A Convention dem Sanders, Michelle, Warren uniti: "Hillary deve diventare presidente"
Tutti contro il bersaglio comune, Trump
New York, 26 lug. (askanews) - La convention democratica si è aperta con l'idea di unire, perché si è "più forti insieme", come scritto su centinaia di cartelli alzati dalle persone all'interno del Wells Fargo Center di Philadelphia. Una metafora, quella dell'unione, che è ritornata per tutta la serata e che ha spinto il partito a chiamare sul palco le sue voci migliori. Prima con Paul Simon che ha cantato "Bridge over Troubled Water" (quelle acque che non devono dividere Hillary e Bernie) poi con il senatore Cory Booker, che ha ricordato che a Philadelphia è stata firmata la dichiarazione di indipendenza 240 anni fa. Unione all'interno del partito soprattutto dopo il nuovo scandalo email che ha imbarazzato i vertici democratici e ha portato alle dimissioni della presidente, Debbie Wasserman Schultz.
Unione dall'inizio della serata fino all'attesissimo intervento di Bernie Sanders, che ha sottolineato come la sua rivoluzione politica sia ormai una parte importante della piattaforma del partito democratico e che parlando ai delegati, prima del discorso alla platea dem, si era ritrovato sommerso dai fischi di quanti proprio non ne vogliono sapere di Hillary alla Casa Bianca. Così, dopo un preambolo di 15 minuti, salendo sul palco dopo Michelle Obama e la senatrice Elizabeth Warren, ha fatto l'annuncio che tutti (almeno dai vertici) si attendevano: "Hillary Clinton deve diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. La conosco da 25 anni [...] e sarà un presidente eccezionale e sono fiero di essere qui stasera".
DELIRIO PER BERNIE
La notte di Philadelphia è stata tutta per Bernie Sanders che prima di iniziare a parlare ha dovuto attendere, ripetendo "Grazie" più volte, con l'arena dominata dai cori dei suoi sostenitori. "È un onore essere qui questa sera", ha detto, mentre il pubblico urlava "Bernie, Bernie, Bernie". "Grazie è un onore essere qui questa sera e seguire il discorso della mia amica Elizabeth Warren ed essere qui per ringraziare Michelle Obama per il grande servizio fatto al nostro Paese".
"So che ci sono tante perone qui dentro che sono rattristate per il risultato delle primarie e io lo sono ancora più di voi. Ma abbiamo creato una rivoluzione per trasformare l'America e questa rivoluzione continua", ha detto Sanders aggiungendo: "Queste elezioni non girano attorno a quello che vi raccontano i media".
Il candidato socialista ha poi parlato a chi, vista la sua sconfitta, ha deciso di non andare a votare: "Pensate alla Corte suprema che Trump nominerà". Ma Bernie ha anche ringraziato Barack Obama e Joe Biden per il lavoro fatto in questi sette anni, sostenendo che "resta ancora molto da fare" e che per questo il suo movimento deve continuare.
A questo punto Sanders ha ricordato i temi di sempre. Dalla lotta contro le disuguaglianze ("L'1% possiede la ricchezza del 90% dei cittadini") all'istruzione per tutti, fino alla sanità per tutti.
Per poi passare alle energie rinnovabili e alla riforma dell'immigrazione.
LA METAFORA DELL'UNIONE E MICHELLE
Molto lungo e molto applaudito è stato il discorso del senatore del New Jersey, Cory Booker, che ha aperto l'ultima parte della serata. Di certo la più importante. "L'individualismo di Reagan non avrebbe creato una nazione, non crea le nostre strade e non ci avrebbe reso indipendenti", ha detto il senatore, introducendo l'intervento di Michelle Obama.
"Credo che Hillary Clinton sia il presidente che voglio per le mie figlie e per i nostri figli", ha detto Michelle che è tornata a parlare sul palco della convention per la terza volta, dopo i suoi interventi nel 2008 e nel 2012. "Quello che ammiro di più di Hillary Clinton che non è mai andata sotto pressione, non ha mai deciso di non portare a termine una cosa nella sua vita".
ELIZABETH WARREN: TRUMP NON COSTRUIRÀ MAI IL MURO
Ma dopo un discorso durato poco più di 15 minuti, Michelle ha lasciato il palco alla senatrice della sinistra democratica, Elizabeth Warren: "L'America è il Paese delle opportunità. Ho paura che la mia storia rimanga nel passato", ha detto Warren, ricordando come sia nata in una famiglia modesta e abbia studiato senza spendere una fortuna. "Ma oggi cosa sta succedendo?", ha detto.
"Non è un problema di Washington. Washington lavora bene per le grandi banche, per Wall Street, per la grandi aziende. Ma non per le persone normali", ha continuato la senatrice liberal. "Certo ci sono i democratici che si battono per voi. Noi lo vogliamo, ma i repubblicani e le lobby ci fermano". "Donald Trump ha passato una vita a frodare i lavoratori. Guardate la storia. Ha festeggiato dopo la crisi del 2008, ha costruito una università solo per fregare la gente. Dice di essere un uomo d'affari di successo, ma ha fatto sei bancarotte per proteggere se stesso", ha continuato la senatrice.
"Sapete che tipo di uomo è Trump? È il tipo di uomo che non potrà mai essere presidente degli Stati Uniti", ha aggiunto Warren, ricordando come il candidato repubblicano stia giocando sulla rabbia delle persone. "Oltre a parlare di quello stupido muro che non costruirà mai, lo avete sentito fare proposte concrete? Certo non ne ha di proposte concrete se non per persone ricche come lui". "Hillary si batterà per alzare la paga minima oraria, per dare a tutti i bambini un'istruzione, per dare a tutti una buona sanità. Noi siamo con lei", ha concluso Warren.
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