A TEATRO
A Varese come a casa: risate con Ornano
In mille allo spettacolo del comico genovese. Sul palco la maglia di Meneghin
Al Teatro, con un migliaio di altri spettatori c’era il suo testimone di nozze, uno degli amici varesini di vecchia data di Antonio Ornano. Anche per questo il comico genovese, tifoso della nostra squadra di basket, tanto da presentarsi sul palco con la maglia di Andrea Meneghin, questa sera - sabato 13 gennaio - ha dato subito l’impressione di sentirsi a casa.
Non che in altre città non faccia il pienone ma qui sembra sempre regalare qualcosa in più, un po’ come - per citare uno dei suoi artisti preferiti, visto più volte in concerto - Bruce Springsteen quando si esibisce a Milano. Il rock con Maschio caucasico irrisolto - titolo dello show - ci azzecca molto.
«È una musica salvifica», dichiara Ornano che rilegge a modo suo Heroes di David Bowie. «Un’oasi di salvezza» nel mare di ansie di un cinquantenne dal profondo senso di inadeguatezza. Che non lo porta però ad azzerare l’autostima.
«Se Gesù vale 10 e Hitler zero - sottolinea - merito 6 meno perché è vero che non ho mai guarito un lebbroso ma non ho neanche mai pensato di invadere la Polonia, neppure a Risiko. In comune con lui ho purtroppo una cosa, la frustrazione culturale. Hitler fu respinto dall’Accademia delle Belle Arti di Vienna, io dal Teatro Stabile di Genova. La mia reazione alla sconfitta è stata più matura».
Uno dei passaggi dello show giocato sull’autoanalisi («Da buon genovese mi chiedo perché spendere 80 euro per raccontare i fatti miei a uno sconosciuto») e su un monologo di grande presa servito con padronanza del palco e smorfie alla Ian Anderson. Risate e applausi, meritati.
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