IL TRIBUNALE DELLE TOGHE
«Abate, riduzione di anzianità»
La decisione del Csm nei confronti dell’ex pm di Varese
Trasferimento d’ufficio e perdita dell’anzianità per otto mesi: è questa la condanna che la Sezione disciplinare del Csm ha emesso il 18 maggio a Roma nei confronti dell’ex pubblico ministero di Varese Agostino Abate. Il magistrato per ventisei anni si è occupato dell’omicidio di Lidia Macchi, studentessa vicina a Comunione e Liberazione massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987, per il quale è in corso un processo dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Varese con Stefano Binda come unico imputato del delitto. L’accusa per il magistrato era di gravi inerzie nella conduzione del procedimento, che gli venne in seguito avocato; e in particolare di non aver iscritto nessuno nel registro degli indagati e aver concorso all’indebita distruzione di reperti biologici. La Sezione disciplinare ha assolto lo stesso ex pm in relazione ad altre vicende che gli erano state contestate, quali comportamenti scorretti nei confronti dei colleghi. Da Varese Abate è già stato trasferito al tribunale di Como (sede che gli ha assegnato anche ieri la Sezione disciplinare) per un’altra vicenda disciplinare relativa alle indagini sulla morte di Giuseppe Uva. Il magistrato ha impugnato il provvedimento su cui devono esprimersi le Sezioni unite civili della Cassazione. Il tribunale delle toghe ha accolto solo parzialmente la richiesta del sostituto pg della Cassazione Gabriele Mazzotta, che avrebbe voluto un taglio più incisivo dell’anzianità del magistrato, quantificato in un anno e sei mesi.
Servizio completo sulla Prealpina del 19 maggio
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